Armature e Seduzione

26.03.2014 14:26

Quando Gherzo scomparve dalla vista, i
due cavalieri iniziarono a dimenarsi, nel tentativo di liberarsi.

"Ho imparato delle tecniche
interessanti" - Disse Fabio, col volto alterato dallo sforzo - "E credo di
riuscire a liberarmi facilmente".

"Non sforzatevi troppo" - Disse loro
Tara, che se ne stava tranquillamente bloccata al suo posto.

"Ma come diavolo fai a startene con le
mani in mano?" - Le chiese GS, piuttosto alterato - "Questi sembrano degli
psicopatici e, se non facciamo qualcosa, rischiamo che ci ammazzino!".

"Non lo faranno".

GS e Fabio fissarono il capo della
spedizione e provarono terrore nel constatare che Tara non sembrava accorgersi
minimamente della pericolosità della situazione in cui si trovavano.

"Ho individuato un soggetto sul quale
potrò facilmente esercitare la mia arte seduttiva" - Continuò a dire Tara - "Il
ragazzo che ci sorveglia... credo abbia una cotta per me".

"Ma tu sei davvero pazza!" - Esclamò GS
- "Questi qui sono dei ragazzi pieni di sé. Potrebbero non accontentarsi dei
soldi e decidere di farci del male" - GS imprecò sottovoce, perché non aveva
con Sé né l'armatura, né il prezioso Maglio di Boron.

"Perché la tratti così?".

L'unico a essersi accorto dell'arrivo
di Gherzo era stato Fabio, che aveva cercato di avvertire il collerico amico,
lanciandogli qualche occhiata significativa, ma non ci era riuscito. Il loro
sorvegliante era tornato con del cibo e qualche bevanda.

"Stavamo solo avendo una discussione" -
Disse GS, cogliendo per la prima volta l'effetto che Tara aveva sul giovane.
Gherzo, che fino a quel momento era sembrato il più tranquillo dei tre
cavalieri, in quel momento appariva nervoso e pronto allo scontro.

"E' colpa della situazione in cui ci
troviamo" - Disse Tara. La voce della donna sembrò rasserenare Gherzo, che la
fissò con uno sguardo carico di felicità.

"Vi capisco" - Disse, posando le
vivande ed avvicinandosi ai tre ragazzi - "Non siete in una bella situazione".

"Direi proprio di no" - Disse Fabio,
fissando GS.

"Credi che ci faranno del male?" - La
voce di Tara aveva assunto la solita intonazione da prigioniera spaventata. I
suoi occhi battevano languidi in direzione di Gherzo, che si era chinato su di
lei, per liberarla.

Gherzo scosse il capo - "Non credo vi
faranno del male... se otterranno quello che vogliono".

Tara si alzò, facendo finta che le
dolessero i polsi.

"Mi dispiace..." - Disse Gherzo.

"Non è niente" - Disse Tara, fingendo
di trattenere a stento una smorfia di dolore.

"Fammi vedere!" - Il giovane le afferrò
la mano delicatamente. Tara si lasciò toccare senza opporre resistenza - "Non
credevo ti avessero lasciato dei segni così evidenti" - Nella voce del giovane
c'era tutto il dolore di un uomo che vede la sua amata soffrire.

"Non è niente" - Ripeté Tara - "Sono
abituata a situazioni del genere".

"Cosa vuoi dire?" - Gherzo la fissò
intensamente, come se improvvisamente fosse divenuto il cavaliere senza macchia
e senza paura pronto a difendere Tara dai torti subiti.

"Beh, non è la prima volta che mi trovo
in situazioni del genere. E, chissà perché, finisco sempre per farmi male" -
Tara lanciò un'occhiata al carceriere con i suoi occhi ormai lacrimanti - "Ho
paura!".

Gherzo le cinse le spalle con una forte
presa - "Non devi! Noi non siamo dei delinquenti. Vedrai che nessuno ti farà
del male".

"E se invece i tuoi amici decidessero
diversamente?".

"Allora...".

"Tutto bene qui?".

La voce dell'irruento Doryan fece
scattare Gherzo, che non riuscì a terminare la frase. Si voltò verso il suo
compagno, riuscendo solo ad annuire.

"Cosa fai?" - Gli chiese Doryan,
indicando la donna con un cenno del capo.

"Gli ho solo portato delle vivande. Ho
deciso di liberarne uno alla volta, per permettere a tutti loro di
rifocillarsi. Poi tornerò a legarli".

Doryan afferrò una bibita ed iniziò a
bere avidamente - "Sei sempre troppo buono" - Disse, pulendosi la bocca col
dorso della mano - "Tra un po' arriveranno con i soldi e noi potremmo andar
via" - Fece un cenno in direzione dei tre prigionieri - "A quel punto li
lasceremo liberi e ce ne andremo".

Doryan aprì anche un panino ed iniziò a
mangiarlo - "Il capo mi ha mandato a dirti che, se vuoi il cambio, puoi andare
di sopra".

"Non sono stanco" - Disse Gherzo.

"Bene" - Fece il suo amico, pulendosi
le mani sui pantaloni - "In questo caso sono felice di tornarmene di sopra. Non
avevo proprio voglia di fare la balia a questi tre perdenti" - Senza aggiungere
altro, Doryan ritornò sui suoi passi.

"Prendi" - Gherzo porse un sandwich a
Tara. La ragazza gli rivolse un gran sorriso e iniziò a mangiare il panino,
mostrando una straordinaria grazia.

Fabio, nel frattempo, si era avvicinato
a GS - "Sembra che quel tipo abbia davvero perso la testa per Tara!".

GS notò il tono sorpreso del cavaliere
ma non vi diede alcun peso. L'evidenza parlava ben più delle loro supposizioni
ed il loro parere in merito non valeva più nulla.

"Tu dovresti essere al corrente della
capacità del nostro capo" - Disse GS al suo amico - "Visto che sei nella sua
squadra da anni".

"Tara ha deciso di rimettersi in gioco
solo da poco tempo".

In quel momento GS ricordò la storia
del Bioroide: la strana copia che uno scienziato aveva creato in modo che
sembrasse Tara da giovane. Lady Tara aveva deciso, chissà perché, di lasciar
vivere alla sua copia la propria vita, accontentandosi poi di ascoltare le sue
storie. Solo di recente la donna aveva deciso di riprendere in mano la sua
vita. Che fine avesse fatto il bioroide era un mistero.

Distogliendo l'attenzione da Tara, GS
si guardò intorno. Si stava chiedendo quanto tempo ci avrebbero messo i
cavalieri del Tempio ad arrivare lì. Per la prima volta si rese conto che si
erano ficcati in una bruttissima situazione. Il trio che li aveva presi
prigionieri sembrava composto da ragazzi svitati e pronti a tutto per un po' di
notorietà ed il cavaliere dalla rossa chioma non escludeva che sarebbero giunti
a giustiziarli, pur di poter dire di aver sconfitto tre cavalieri del Tempio
della Mente.

Mentre Gherzo liberava Fabio, per farlo
mangiare, GS cercò di concentrarsi: chiuse gli occhi e cercò di cacciar via le
brutte sensazioni e le preoccupazioni che gli affollavano la mente. E ad ogni
respiro sentiva la mente più sgombra. Forse era anche merito della favolosa
Corona dell'Ariete, che il cavaliere portava sul capo, ma GS si sentiva sempre
meglio e alla fine, attraverso il buio, gli giunse un'idea, come una risposta
disperata!

GS
vide la Fire son. La sua inseparabile
amica di tante avventure, era comparsa nella sua mente, attraversando il buio
in cui si era rinchiusa. In quel momento il cavaliere capì di poter entrare in
contatto con essa anche a distanza e ricordò che non era la prima volta che
capitava. Anche in passato tra lui e la corazza c'era stato un legame a
distanza. Con stupore il cavaliere scoprì che la Fire Son eseguiva i movimenti
pensati da lui. la vide chiaramente, nello scrigno, all'interno dell'alloggio
in cui i suoi amici cavalieri l'avevano destinata. Non appena immaginò che si
mettesse in piedi, la straordinaria armatura eseguì il comando ed iniziò a
camminare.

"Non tentare scherzi, amico".

Fabio annuì - "Non preoccuparti, non ho
intenzione di battermi contro di te" - Addentò il panino, masticando lentamente
- "Ma mi dispiace dirtelo: sei un vigliacco".

"Cosa?" - Gherzo, che era intento a
fissare Tara, non aveva afferrato a pieno il senso delle parole di Fabio.

Il ragazzo, sorseggiando pigramente
un'aranciata, lo fissò e gli disse - "Riflettici. Ci fate prigionieri e ci
minacciate, facendovi forti delle vostre corazze, mentre noi siamo
completamente disarmati. Non è vigliaccheria questa?".

"Noi non stiamo combattendo!" - Esclamò
Gherzo - "Vi teniamo qui, solo per ottenere i soldi".

"Spero che sia come dici, amico".

"Non ci farete del male, vero?" - Tara
aveva colto il segnale di Fabio. Era stata una rapidissima occhiata tra i due.
Nessun altro se ne sarebbe accorto ma a Tara non era sfuggita.

Gherzo si voltò verso Tara, fissando
con dispiacere il suo viso provato, colto dalla sua espressione piangente -
"Non permetterò a nessuno di farti del male" - Le disse.

Tara annuì - "Io ti sono grata ma,
vedi, i miei due compagni sono sotto la mia protezione. Se dovesse succedere
loro qualcosa, ne risponderò io personalmente".

"Cosa vuoi dire?".

"Che i vertici del Tempio non me la
faranno passare liscia" - Tara iniziò a tremare, come se fosse avviluppata da
uno spiacevole ricordo o da una tremenda visione - "Arriveranno ad impartirmi
punizioni molto severe".

"Nessuno ti farà mai una cosa simile!"
- Esclamò Gherzo, afferrandole le mani - "Quando tutta questa storia sarà
finita, noi due scapperemo insieme. Io lascerò i miei compagni e tu i tuoi".

Tara scosse il capo - "Non posso,
purtroppo. Devo almeno scortare Dantes sano e salvo fino alla sua nuova
abitazione...".

"Non mi importa nulla di quel vecchio
decrepito, né dei soldi ormai!" - Gherzo aveva perso completamente il lume
della ragione. I suoi occhi scintillavano per Tara - "Mi importa solo di noi,
adesso!".

"Ecco
un altro problema
!" - Pensò GS, distogliendo solo per un attimo
l'attenzione dalla Fire Son - "Quella
sciocca non aveva previsto che l'invaghimento di quel ragazzo potesse spingerlo
a fare follie e adesso rischiamo di pagarne tutti le conseguenze
!".

Il Cavaliere del Nuovo Ordine tornò a
concentrarsi sulla Fire Son, capendo che la corazza era la sola ed unica via
d'uscita che avevano da quell'assurda avventura. Se volevano avere una minima
possibilità di proteggersi da un'eventuale attacco da parte dei tre folli che
li avevano presi prigionieri, doveva richiamare l'armatura e farla giungere fin
lì in fretta!

"Va bene" - Disse Tara, sfoderando il
suo miglior sorriso - "Verrò con te, se mi prometterai che i miei due compagni
di ventura saranno liberi".

"Te lo assicuro sul mio onore!" -
Esclamò Gherzo, battendosi una mano sul petto.

"Spero solo che i tuoi amici abbiamo la
tua stessa bontà" - Tara assunse nuovamente la sua espressione dispiaciuta.

"Non devi preoccuparti per loro due" -
Disse Gherzo, carezzandole le spalle - "Seppure avessero cattive intenzioni, io
non permetterò loro di mettere in atto i loro malvagi propositi".

"Davvero?" - Tara si abbandonò tra le
braccia dell'ormai avvinto Gherzo - "Posso contare sul tuo aiuto?".

Gherzo annuì, stringendo la donna a sé
- "Nessuno farà del male a te o ai tuoi amici".

"Gherzo, porta i prigionieri su!" - Era
la voce del capo del trio - "Qualcuno si sta avvicinando al centro".

Gherzo annuì in direzione di Tara -
"Adesso dovrò legarti le mani dietro la schiena cara. Mi dispiace ma non voglio
che gli altri sospettino qualcosa".

"Capisco perfettamente" - Disse Tara,
offrendo i polsi al ragazzo. Gherzo glieli bloccò dolcemente, poi si rivolse a
Fabio - "Adesso tocca a te" - E legò i polsi anche a lui. questa volta il
Cavaliere del Tempio fece ben attenzione ad ingrossare i polsi, prima che
questi venissero bloccati e quando il cavaliere si avvicinò a GS, che se ne stava
tranquillo e con gli occhi chiusi, si apprestò a fermare Gherzo - "Lui lascialo
stare".

"E perché mai? Devo portare anche lui
su".

"Soffre di una strana forma di anemia.
È stanco e si sta riposando. Ha già vissuto troppe emozioni per oggi. Non credo
che vi darà alcun fastidio, legato com'è".

"Si, lui lascialo qui. Lo verremo a
riprendere una volta effettuato lo scambio" - Disse Tara.

Udendo la voce della donna, Gherzo si
lasciò convincere ed annuì - "In fondo non 
può nuocerci in alcun modo. Non può nemmeno liberarsi da lì" - E senza
aggiungere altro, il carceriere si avviò con gli altri due prigionieri verso il
piano di sopra.

GS ringraziò il buon Fabio per
l'escamotage a cui era ricorso. Forse il suo amico aveva intuito che stava
tentando qualcosa e aveva deciso di lasciarlo lavorare. GS abbozzò un sorriso,
mentre La Fire Son correva ad altissima velocità - "Se solo riuscissi a sfruttare la Fiamma per farla arrivare fin qui alla
massima velocità
!". GS era, però, consapevole che già alla sua normale
velocità in corsa, l'armatura non ci avrebbe messo molto tempo ad arrivare fin
lì.

"Dov'è l'altro cavaliere?" - Chiese il
ragazzo di colore, gettando via una lattina di birra ormai vuota.

"Sta male e l'ho lasciato di sotto".

"In effetti mi era sembrato troppo pallido"
- Disse il pugile.

"La donna sta entrando" - Disse Doryan,
che spiava le mosse del Cavaliere del Tempio.

"Hanno inviato una donna sola per
tirarvi fuori dai guai" - Le parole del leader sembravano voler schernire Fabio
e Tara, che non dissero nulla.

Il capo del trio si sporse e richiamò
l'attenzione della donna - "Signora, siamo quassù".

"Dove sono i miei compagni?" - Dalla
voce Tara e Fabio riconobbero Seraphica. Era andata lei a riprenderli.

"Sono qui, al sicuro" - Rispose il
ragazzo.

"Ma non lo saranno per molto, se non ci
dai i soldi" - Aggiunse lo spavaldo Doryan. Tara lanciò uno sguardo verso
Gherzo, il quale annuì, cercando di rassicurarla.

"C'è anche Dantes con voi?".

"Il vecchio è qui con noi" - Rispose il
ragazzo di colore.

"Vecchio a chi? Non chiamarmi vecchio,
razza di balordo, farabutto..." - Doryan si avvicinò al povero Dantes,
intimandogli di stare zitto. Dantes continuò a bofonchiare qualcosa ma dopo
rimase in silenzio.

Seraphica salì le scale e arrivò al
piano superiore del centro commerciale. Nelle mani stringeva una ventiquattrore
- "Qui ci sono i soldi che avete richiesto ma adesso lasciate andare i miei
compagni" - Poi, vedendo che non c'era GS - "E l'altro dov'è?".

"Il pappamolle si trova al piano di
sotto" - Disse Doryan - "Sembra che non stia troppo bene" - Iniziò a ridere di
gusto.

"E' per via della sua anemia" - Disse
Fabio.

Il ragazzo di colore avanzò verso
Seraphica e, giunto a pochi passi da lei, allungò la mano - "Consegnami la
valigetta".

"Come ti chiami?" - Gli chiese Seraphica,
sostenendo il suo sguardo da duro.

"Mi chiamo Ryan" - Disse il ragazzo -
"Ha qualche importanza?".

"Ho la tua parola che lascerai liberi i
miei compagni?".

Il ragazzo annuì e sputò in terra - "Ma
adesso dammi quella ventiquattrore".

Seraphica allungò la valigia verso
Ryan, che glielo strappò dalle mani. Controllò il contenuto della valigetta ed
annuì in direzione dei suoi compagni - "Da oggi in poi saremo uomini ricchi.
Questo è solo l'inizio della nostra memorabile carriera!".

"Adesso libera i miei amici" - Gli
disse Seraphica, fissandolo con disprezzo.

Ryan lanciò un'occhiata a Doryan - "Fa
come ha detto. In fondo sono un uomo di parola, io".

Doryan si avvicinò a Tara e a Fabio e
li liberò.

"Ci penseranno loro a liberare l'altro
debosciato" - Disse il pugile - "Mentre noi andremo via" - Si voltò verso
Seraphica - "E, per il vostro bene, non provate a seguirci altrimenti vi faremo
a pezzi".

Il ragazzo di colore fece cenno agli
altri di seguirlo, ma in quel momento Gherzo ebbe qualcosa da ridire - "Aspetta,
Ryan!".

"Che diavolo vuoi?".

"La ragazza!" - Afferrò Tara per un
braccio, tirandola a sé - "Lei verrà con noi".

"Ma sei impazzito!" - Gli urlò contro
Doryan - "Se rapiamo uno di quei maledetti Cavalieri del Tempio della Mente,
gli altri non faranno altro che darci la caccia".

"Lascia stare quella donna" - Disse
Ryan.

Ma Gherzo non era intenzionato a
lasciare Tara - "Lei verrà con me!".

"Per l'ultima volta, Gherzo: lascia
stare quella donna" - Ryan aveva fatto qualche passo avanti e stretto i pugni.

"Non ne vale la pena, fratello" - Disse
Doryan - "Potrebbe essere tua madre! Sai quante ragazze di primo pelo ti potrai
permettere da questa notte?".

Gherzo colpì con un sinistro il suo
amico, che non si aspettava una reazione del genere, poi liberò la sua armatura,
si caricò Tara sulle spalle e si lanciò in una corsa sfrenata verso un
finestrone del centro commerciale. I tentativi di Fabio e Seraphica per
fermarlo furono del tutto inutili.

"Quello è un pazzo!" - Esclamò Ryan,
aiutando il suo amico ad alzarsi.

"Lascia che gli metta le mani addosso e
gli spacco la faccia!".

"Tu non farai proprio nulla" - Lo
ammonì il pugile - "Tra poco qui ci sarà anche Ser Wiliam ed io non voglio
trovarmi in questo edificio quando quel vecchio pazzo giungerà qui" - Diede un
colpetto alla valigia - "Abbiamo molto più di quello che speravamo di
guadagnare. Andiamocene adesso". Senza aggiungere altro, i due cavalieri
andarono via, salendo a bordo di un'automobile e scappando a tutta velocità.

"E adesso che facciamo?" - Chiese Fabio
a Seraphica.

"Portiamo via di qui Dantes e seguiamo
il bastardo che ha rapito Tara".

"E come faremo?".

Seraphica mostrò una sorta di
cercapersone - "Ho lanciato una microspia addosso all'uomo che è scappato con
Tara. Si è diretto verso un parco qui vicino".