Convalescenza Parte 3
Qualcuno si fece sentire mentre GS si stava asciugando il viso in bagno. Era appena uscito dalla doccia e si stava sistemando per la notte, quando sentì la voce.
Inizialmente si guardò intorno. Non vide nessuno e credette di aver scambiato qualche rumore proveniente dall’esterno per una voce. Ma quando colui che aveva parlato tornò a farsi sentire, GS non ebbe più dubbi: non era solo!
“Chi diavolo sei?” – Il ragazzo prese a guardarsi intorno. Uscì dal bagno ed osservò la sala da pranzo. Dove poteva nascondersi l’intruso? Di chi si trattava?
“E’ inutile che ti guardi intorno, amico mio”.
“Chi diavolo sei? Fatti vedere!”.
“Sono qui… dentro di te”.
GS provò un brivido che gli scese lungo la schiena. Si appoggiò al muro, per non cadere dal momento che le gambe stavano manifestando segni di cedimento.
“Hai capito chi sono, vero?”.
GS annuì.
“Torna allo specchio”.
GS fece come gli era stato detto e, quando si mise davanti allo specchio, si trovò faccia a faccia con una sua vecchia conoscenza!
“Avevo capito che eri tu”.
L’immagine nello specchio annuì e sorrise, rivelando una fila di denti anneriti e marci. Erano anni che GS non si trovava faccia a faccia con lui e avrebbe giurato che fosse peggiorato ancora di più.
“Come stai, cavaliere?” – Il sorriso si allargò, rivelando pustole all’interno della bocca – “Giurerei che non stai molto bene” – Annuì – “Si, non te la passi molto bene”.
GS fissò l’altro negli occhi. Provò una sensazione di ribrezzo quando il suo sguardo si perse negli abissi di follia presenti nei cupi occhi del Demone Rosso!
GS ricordò la prima volta che si era trovato faccia a faccia col Demone. Fu in quell’occasione, circa dieci anni prima, che scoprì per la prima volta la storia dei demoni dell’inferno!
L’abisso di fuoco in cui finivano le anime dannate era diviso in più livelli e in uno di questi c’erano degli esseri che avevano un corrispettivo nel mondo degli uomini. Si trattava di demoni che nascevano dai sentimenti negativi degli esseri umani ed assumevano le loro stesse caratteristiche fisiche. In realtà i demoni come il Demone Rosso erano ben distinguibili dagli esseri umani dai quali erano nati, cibandosi delle loro emozioni negative. I demoni erano esseri spietati e cattivi e queste loro caratteristiche si presentavano anche nei loro tratti somatici. Così, benché il Demone rosso gli somigliasse, presentava alcuni tratti diversi ed irriconoscibili. La sua espressione era perennemente arrabbiata e, in alcuni casi, assumeva tratti sadici. I suoi occhi erano iniettati di sangue ed erano circondati dalla borse, poiché i demoni non riposavano quasi mai e, anche quando riuscivano a distendersi, i loro sogni erano dilaniati dalle urla dei dannati che bruciavano eternamente tra le fiamme dell’inferno. L’altezza del demone era la medesima di quella del cavaliere ed i suoi capelli erano del colore del fuoco ed in ordine. Ma la pelle dell’essere infernale era pustolosa e ustionata in più punti.
Al tempo in cui GS fece la sua conoscenza, il Demone rosso riuscì ad aprire un varco tra il cerchio dell’inferno in cui si trovava ed il mondo degli uomini. L’essere aberrante aveva sfruttato la rabbia ed i sentimenti negativi che il cavaliere provava in quel momento per raggiungerlo.
Una volta sulla Terra il Demone rosso aveva cercato di sostituirsi alla sua controparte umana, per prenderne il posto definitivamente. Era l’unico modo che avevano i demoni nati nel suo stesso cerchio per vivere la loro vita nel mondo degli uomini. Se il dannato fosse riuscito nella sua missione, avrebbe condannato quante più anime poteva, spingendo numerose persone verso le strade più buie dell’esistenza, guadagnandosi così un grado più alto nelle gerarchie infernali. Una volta che il ciclo della vita fosse giunto al termine, il demone sarebbe tornato in quell’inferno dal quale proveniva, portandosi dietro l’anima dell’essere umano che gli aveva dato vita, nutrendolo con i suoi sentimenti malvagi. GS sarebbe sopravvissuto in eterno, legato al suo spirito malvagio e avrebbe sofferto per l’eternità, mentre lui sarebbe salito a qualche cerchio superiore.
GS riuscì a sconfiggere il Demone rosso, dopo una lunga ed estenuante battaglia, combattuta attraverso lunghi mesi. Era stata una guerriglia durata molto a lungo e solo l’aiuto del Grande Maestro e dei monaci della sua città aveva permesso al cavaliere di scacciare il demonio nelle profondità dell’inferno dalle quali era stato vomitato.
GS deglutì a fatica mentre si accorse di sudare freddo. Non riusciva a staccare gli occhi da quelli malevoli del demone. Ricordò di averlo incrociato anche in un’altra occasione.
Durante il suo ultimo anno all’università, GS si trovò coinvolto in una battaglia nell’Altro piano esistenziale, il mondo in cui vivevano Gordus ed Ittosan. In quell’occasione, dopo essere riuscito a sfuggire alla prigionia cui lo avevano costretto le collaboratrici di Lord Vanes, un terribile lord che voleva dominare il suo mondo grazie all’aiuto di un antico essere dotato di poteri straordinari, chiamato Elish. In quell’occasione GS si trovò a combattere al fianco di numerosi eroi, che il destino aveva fatto incontrare in quel luogo ed in quel tempo affinché salvassero tutti i piani esistenziali dall’invasione di Lord Vanes! Fu proprio allora che al suo fianco si schierarono Ittosan; Santus il guerriero errante; l’enigmatico Shon Garret – il ragazzino che pilotava il super robot Go One – e Gordus. Assieme a tutti loro c’era anche il Demone rosso, il cui spirito immondo era stato legato ad un’antica corazza appartenuta ad un samurai. In quel momento GS ricordò che il Grande Maestro, tempo dopo, gli aveva raccontato che qualcuno – lo steso qualcuno che aveva legato lo spirito errabondo alla corazza – era riuscito, con un inganno, a relegarlo nuovamente presso il cerchio dell’inferno in cui l’aberrante aveva iniziato la sua esistenza.
“Oh, si!” – Disse il demone, passandosi la lingua pustolosa sulle labbra tumefatte – “Sono stati i tuoi profondi sentimenti di odio e di rancore a permettermi di tornare da questa parte”.
Il terrore più grande di GS prese consapevolezza: l’odio, il rancore e la rabbia che aveva provato per se stesso durante gli ultimi giorni erano stati così forti da aprire nuovamente un varco col mondo infernale del Demone rosso!
Alzò lo sguardo, convinto di trovarsi nuovamente faccia a faccia con quell’orrore che era riemerso dalle nebbie del passato. Contrariamente a quanto si aspettava, GS si trovò faccia a faccia col suo riflesso!
“E’ proprio come pensi, amico mio”.
GS si voltò di spalle e si trovò un ospite inatteso nella camera da pranzo. Attraversò la porta del bagno con molta circospezione, senza mai staccare lo sguardo dal demone.
“Sono stati i tuoi sentimenti negativi a farmi tornare”.
GS si mise a debita distanza e, cercando di non farsene accorgere, iniziò a cercare con lo sguardo lo zaino in cui aveva riposto la corona ed il Maglio. Poi si ricordò che il prezioso cimelio che lo aveva accompagnato in decine di avventure era nelle mani del Grande Maestro. Quando i suoi occhi scovarono lo scrigno della Fire Son accanto alla porta della camera da letto, GS si sentì più sereno. Tornò a fissare il demonio ma si rese conto che l’essere era scomparso nuovamente. Era alla sua sinistra!
“Non puoi nemmeno immaginare, caro il mio GS, cosa ho dovuto patire all’inferno! Quando sono tornato, dopo esser riuscito a fuggire nuovamente, ho dovuto combattere contro numerosi demoni, solo per sopravvivere!” – Il demone stava dicendo quelle cose come se GS fosse responsabile delle sue disavventure vissute nel regno di fuoco.
“Mi dispiace per te” – Disse GS – “Ma lo devi mettere in conto: uno come te, che vive nelle profondità dell’inferno, deve lottare ogni giorno per sopravvivere”.
Il Demone rosso lo fissò con ira e le sue iridi ingiallite si riempirono ancora più di sangue.
“Io mi chiedo perché combatti… solo per continuare a sopravvivere nel cerchio infernale e soffrire per l’eternità?”.
Il demonio soffiò contro GS. Il cavaliere fece qualche passo di lato, portandosi accanto ad una delle sedie. Se il demone avesse attaccato, il cavaliere avrebbe usato ogni mezzo che poteva per difendersi. Ma l’infernale non attaccò!
“Ho combattuto e sono sopravvissuto, passando ogni giorno nella cloaca di fuoco, solo per questo momento” – L’espressione del demone si fece un attimo più rilassata – “Sapevo che primo o poi ci saremo rivisti”.
“Io invece speravo proprio di non dover rivedere la tua brutta faccia. Ah, tanto per la cronaca: sei diventato ancora più brutto!”.
“Eh, quando si passa tanto tempo all’inferno come me, peggiori moltissimo” – Il demone si passò la lingua infetta sulle labbra e sorrise – “Ma adesso ho la possibilità, finalmente, di uscirmene dal pozzo di fuoco”.
GS ebbe la conferma ai suoi sospetti: il Demone rosso non aveva ancora tutte le forze. Era debole, perciò non lo attaccava – “Io non credo sia una buona idea quella di concederti una vacanza” – GS deglutì – “Tornatene da dove sei venuto e non farti più rivedere”.
Il Demone rosso soffiò nuovamente ed i suoi occhi divennero due fessure rosse come il fuoco – “Tu hai bisogno del mio aiuto ed io del tuo”.
GS scosse la testa – “Non vedo come tu possa aiutarmi”.
“Pensaci bene” – Gli disse il demonio.
GS riprese a sudare copiosamente. Sapeva a cosa si riferiva il malvagio ma non volle ammetterlo. Forse si sbagliava!
“Sai bene che non sei in grado di affrontare questa situazione” – Disse il demonio – “Ed hai bisogno del mio aiuto se ne vuoi uscire”.
“Non c’è nessuna situazione che tu possa aiutarmi a superare” – Disse GS.
Il Demone rosso non era disposto a cedere – “Non puoi continuare così e lo sai bene anche tu”.
“Così come?” – Gli chiese GS, fingendosi interessato al discorso del nemico, mentre in realtà si stava solo preparando ad affrontarlo.
“Se non combatterai contro di lei, il rimorso che ti porterai dentro finirà per dilaniarti e distruggerti”.
GS scosse il capo – “Non c’è proprio nessuno contro cui devo combattere”.
“Lady Tara ti distruggerà se continuerai a stare sulla difensiva!” – Il demonio fece un passo avanti e soffiò contro l’umano – “Non sei in grado di gestire questa situazione da solo. Il rimorso per non riuscire a difenderti ti trascinerà nell’oblio” – L’infernale fece un passo avanti, trovandosi quasi faccia a faccia con GS – “Sei diventato un rammollito! Non sei in grado di combattere… non più. Ne hai avuto la certezza durante l’ultima missione che hai affrontato. Anche il Grande Maestro è rimasto deluso da te. Aveva riposto in te tutte le sue speranze e tu lo hai deluso!” – Il Demone rosso iniziò a girargli intorno – “Hai rischiato di morire e solo un miracolo ed un aiuto inatteso ti hanno salvato dall’annientamento…” – Il Demonio gli mostrò il suo più sincero e disgustoso sorriso – “… ma la prossima volta sarai in grado di salvarti? Robelle sarà sempre al tuo fianco oppure la prossima volta sarai completamente solo?” – L’essere aberrante indietreggiò e allargò le braccia – “Credi che i tuoi amici saranno sempre lì, pronti a sacrificarsi per te? E tu ti accontenterai di essere un peso per loro?”.
GS non riusciva a trovare il coraggio di ribattere: il nemico aveva ragione. Cosa sarebbe successo la prossima volta? Se non fosse riuscito a combattere… sarebbe stato sconfitto definitivamente?
“Pensa a Nadia e Samantha. Hanno rischiato di morire per causa tua. Saresti dovuto essere tu a batterti contro il Signore delle belve. Dovevi essere tu, unendoti in simbiosi con Torgan, a contrastare la potenza del Megadon Omega!”.
Quante altre persone dovevano rischiare la vita per lui? Nadia si era battuta al suo posto contro il Signore delle bestie, riuscendo a salvarsi solo per miracolo. La dolce Samantha aveva rischiato la vita, battendosi all’interno del megadon contro un avversario quasi invincibile. L’ex maestra che lo aveva addestrato durante gli anni in cui cercava di dominare la Fiamma Fotonica era riuscita a salvarsi solo grazie alla comparsa di Fergus. Era stato il Signore di Marte a chiamare Torgan.
Il Demone rosso studiò per un attimo la sua controparte umana e si accorse che stava cedendo. Gli si avvicinò nuovamente, riprendendo a parlare con un tono di voce basso e penetrante – “Affidati a me” – Gli disse – “Uniamoci. Io prenderò in pugno la situazione poi, quando tutto sarà risolto, lascerò che tu mi incateni nei recessi più profondi del tuo essere” – Un nuovo sorriso prese forma sul viso pustoloso – “Io riuscirò a sfuggire all’inferno e tu ti prenderai la tua vendetta, uscendo a testa alta anche questa volta” – GS non voleva cedere, nonostante non riuscisse a trovare le parole per controbattere.
“Io non le farò del male” – Disse il cavaliere.
Il demonio annuì – “Tu no. Sarò io a farlo!”.
“Non te lo permetterò” – Disse GS.
Vedendo che il cavaliere si stava nuovamente opponendo al suo discorso, il demone si innervosì e riprese a soffiare contro GS – “Ti prometto che non infierirò molto. Non la farò a pezzi ma sarò ugualmente spietato. L’ho vista in questi giorni sai? L’ho vista insieme a te”.
“Quando si è aperto il portale tra me e te?” – Chiese GS.
“Non appena sei salito sul mezzo militare ed i sentimenti di rabbia e rancore hanno preso largo dentro di te”.
GS annuì: lo aveva intuito – “Ed è da allora che mi segui?”.
“Proprio così” – Disse il Demone rosso, con un fil di voce – “E non sai quanto mi sono innervosito quando ho visto che non riuscivi a gestire questa stupida situazione”. Il demone soffiò e graffiò contro l’aria ed i suoi occhi ridivennero iniettati di sangue – “Ho cercato di entrare in azione al tuo posto ma tu non mi accettavi… se solo mi avessi permesso di intervenire, ne saremmo usciti a testa alta! Nessuno avrebbe potuto resisterci”.
Il Demone rosso tornò a sorridere, rivelando i canini gialli ed appuntiti – “Permettimi di unirmi a te. Ospitami dentro di te e lascia che sia ad affrontarla. Smetti di soffrire. Sei un grande cavaliere e la gente di questa penisola dovrebbe cantare le tue gesta, poiché hai contribuito a distruggere l’organizzazione più pericolosa che avesse mai calpestato il suo suolo” – Il demone allargò le braccia, come se volesse estendere il suo potere a tutto il mondo – “Non meriti che una donnetta da quattro soldi ti mandi nel pallone”.
“Non è una donnetta da quattro soldi. Lei non c’entra: il problema è solo mio”.
Il demone sorrise e soffiò, poi tornò a sorridere – “La difendi anche? Quella ti è entrata nel cervello. Se non riuscirai a difenderti diverrai suoi schiavo, perdendo completamente il controllo su te stesso! È questo che vuoi? Vuoi divenire uno zombie nelle sue mani?” – Il demonio fissò il suo doppio umano – “Dammi retta: lascia che sia io ad occuparmi di lei”.
“Non ho bisogno del tuo aiuto” – Gli disse GS. Nella sua mente si affacciarono per un attimo una serie di immagini. Vide quello che il Demone rosso avrebbe potuto fare a Tara e non gli piacque.
“Hai bisogno del mio aiuto, invece!” – Il tono di voce del demonio era diventato sofferente – “Non negarlo. Questa volta, grande eroe, non sei in grado di combattere e lei lo ha capito” – Gli occhi, ormai lattiginosi, lo fissarono come se volessero penetrargli nel cervello – “Lei lo sa. Lei conosce ogni tuo limite e ne approfitterà. Ha sempre giocato così, non lo capisci? Sa fare solo quello. Ti sta trascinando nel suo gioco e se non ti difenderai, cambiando la tua tecnica, ti annienterà! Ti ridurrà all’impotenza, come ha fatto con qualche altro prima di te”.
GS teneva sempre sott’occhio l’essere infernale. Si era sbagliato o aveva barcollato? Forse il Demone rosso stava perdendo le forze e di lì a poco sarebbe scomparso.
“Non puoi combattere uno scontro senza bloccare o muovere attacco! Ma non hai imparato proprio nulla dal karatè?”.
“Non mi sono allenato per anni per fare del male ad una donna che non sa nemmeno difendersi” – Rispose GS.
II demone barcollò nuovamente. Doveva giocarsi tutte le carte che gli restavano, perché il tempo a sua disposizione si stava riducendo drasticamente – “La tua amica non sa difendersi ma vedo che sa attaccare molto bene! Con quella sua tecnica stramba – che contro di me non servirebbe a niente – ti sta mettendo alle corde” – GS scuoteva la testa – “Il suo comportamento ti sta distruggendo! Ad uno come me avrebbe addirittura divertito ma su di te sta avendo un effetto devastante”.
GS non poteva negare che le parole del Demone rosso rispondessero a verità. Pensò che Tara si stesse comportando normalmente con lui ed era suo il problema.
“Lasciami entrare dentro di te ed io ti insegnerò come difenderti. Tu mi salverai dall’inferno ed io ti farò diventare un vincitore!” – Il Demone rosso si lanciò contro di lui. GS si scansò di lato ed in quel momento l’essere che viveva ai confini tra inferno e mondo degli uomini si smaterializzò.
GS si lasciò cadere sulla poltrona. Scoprì che stava sudando profusamente. Cercò di alzarsi per raggiungere il bagno e prendere un’asciugamano ma si accorse che le gambe non lo reggevano. Quando chiuse gli occhi, lo sguardo iniettato di sangue del Demone rosso tornò ad attraversargli il cervello.
Il cavaliere ricorse al mokuso e ritrovò quel po’ di pace che gli era stata strappata brutalmente. Rimase seduto in poltrona ancora per un po’, poi riuscì a rimettersi in piedi. Raggiunse il bagno con passo tremante ed afferrò l’asciuga mano. Si deterse il viso, poi si gettò nuovamente sotto la doccia, sperando che il getto tiepido riuscisse a rilassarlo: tutti i muscoli erano tesi.
Si avvolse nell’accappatoio e tornò nella camera da pranzo. Quando vide il suo riflesso allo speccio, sobbalzò! Quando scoprì il suo viso teso, tirò un sospiro di sollievo: per un attimo temette di ritrovarsi faccia a faccia col demonio.
“Lui tornerà” – Si disse il cavaliere, accendendo la televisione, alla ricerca di una trasmissione che gli facesse compagnia – “So che non mollerà. Ormai si è aperto un passaggio tra me e lui. È rimasto relegato nell’inferno per troppo tempo e finalmente ha avuto la possibilità di fuggire. Lotterà con tutte le forze che ha per riuscire a tornare in questo mondo… ma io non posso lasciarglielo fare” – GS si distese nella poltrona, cercando una posizione più comoda – “Lui sarebbe troppo spietato. Riuscirò da solo a risolvere questa situazione. Se è vero che sto vivendo un profondo contrasto con me stesso, questo non vuol dire che debba risolverlo colpendola. Tara non è un guerriero” – GS credeva veramente in quello che si stava dicendo. Ma una parte di lui, la stessa che gli aveva chiesto di battersi ancora, gli stava gridando di combattere.
GS scosse il capo – “Non voglio combattere contro Tara. Forse in futuro potremmo anche entrare in contrasto e allora deciderò come comportarmi, ma non le farò del male adesso”.
GS si chiese cosa volesse in quel preciso istante e la risposta a quella domanda prese forma chiaramente nella sua mente – “Voglio solo restare in buoni rapporti con lei… e dormire”.
GS abbassò il volume della televisione, si stese a letto e chiuse gli occhi, sperando di riuscire a dormire.