L'attacco del Berserker
GS non avrebbe mai potuto prevedere che quella sarebbe stata una bruttissima giornata.
Il sole era alto nel cielo e oltretutto aveva ancora qualche giorno per riposarsi. Era appena tornato da Marte. Aveva nascosto i libri di Spectros in un cartone, che aveva riposto nel garage, li avrebbe portati con sé quando sarebbe partito, e li avrebbe studiati nei momenti liberi delle giornate.
Dopo aver meditato a fondo su dove riporre i preziosi tomi, conquistati con tanta fatica durante la sua ultima avventura sul rosso pianeta, GS si alzò, bevve il caffè caldo e si lavò.
Dopo essere uscito dalla vasca ed essersi asciugato, si vestì e scese in strada. Il sole
era alto nel cielo e lo riscaldava con i suoi raggi. Nulla avrebbe potuto rovinare una
simile giornata o almeno così credeva il Cavaliere del Nuovo Ordine...
GS si era fermato ad osservare una delle tante vetrine del centro. Era un giovedì mattina e le strade non erano molto affollate. C'era un giubbotto di jeans che lo attirava molto. Stava pensando se acquistarlo o meno quando, all'improvviso, l'urlo della folla richiamò la sua attenzione!
Sèpostando lo sguardo in direzione delle grida, GS vide che da una strada adiacente era emersa una folla di ragazzi che scappava da qualcosa. Avevano gli zaini sulle spalle e gridavano terrorizzati. Incuriosito, GS svoltò l'angolo per vedere cosa avesse spaventato quel gruppo di giovani.
Fu allora che vide lo strano individuo vestito in modo bizzarro, che stava avanzando verso di lui, poi lo vide fermarsi non appena ebbe notato la sua presenza. Sembrava un guerriero di un altro tempo ed un altro luogo, portava un elmetto di metallo nero che gli adornava il capo e gli copriva il volto fino all'altezza del naso. Era un elmo semplice, di foggia ovale con due grossi bulloni ai lati.
L'uomo indossava anche un giaccone di pelle nero ed una pittoresca spallina di metallo, anch'essa dello stesso colore dell'elmo. Sul braccio sinistro sfoggiava un tremendo bracciale artigliato. Non appena lo vide, la sua bocca si deformò, disegnando un ghigno di soddisfazione ed il cavaliere capì, in quel momento, che l'uomo aveva trovato l'oggetto delle sue ricerche.
Senza esitare neppure un attimo, GS scattò verso casa. Quel misterioso guerriero voleva ucciderlo, lo sentiva e anche se, per il momento, ne ignorava le motivazioni ma doveva armarsi ed accettare la sfida. Aveva bisogno del Pugno di Boron se voleva avere almeno una possibilità. Quando raggiunse la curva al di là della quale c'era casa sua, GS si voltò e vide il misterioso guerriero che gli andava dietro, con andatura dinoccolata. La poca gente che era per strada si fermò ad osservare il pittoresco individuo col fiato sospeso! GS non perse un solo minuto e si lanciò in una corsa frenetica verso casa, riuscì ad entrare nell'appartamento e ad afferrare lo zaino nel quale aveva riposto il bracciale e la corona. Ridiscese velocemente in strada. Non aveva un piano ben preciso ma doveva in qualche modo attirare su di sé il misterioso assassino e vincerlo, per poi chiedergli chi lo avesse mandato. GS era certo – era il suo istinto a gridarglielo – che quell'uomo fosse un assassino e non c'era alcun dubbio su chi fosse la vittima designata. Mentre scendeva le scale di marmo si chiese se non si stesse sbagliando, se quel guerriero misterioso non fosse in realtà un amico, giunto magari dal mondo degli asteroidi. Quando aprì il portone del suo palazzo ed incontrò nuovamente il volto del misterioso guerriero, GS fu proprio sicuro che quello non era un amico. Il ghigno che aveva disegnato sul volto testimoniava le sue vere intenzioni. GS corse verso sud, non sapeva ancora dove voleva portare quel tipo, ma doveva al più presto trovare un luogo abbastanza isolato da permettergli di affrontarlo... ed anche abbastanza vicino da non farlo arrivare col fiatone!
Il cavaliere corse verso gli ex uffici comunali della città e si nascose dietro un muro per osservare le mosse del suo nemico. Pochi minuti dopo comparve la figura del misterioso assassino, avanzava con il solito passo claudicante e faceva sfoggio del suo grosso bracciale artigliato. Il guerriero nero non lo aveva visto e allora GS pensò bene di attirare la sua attenzione, chiamandolo e facendogli dei segni. Quando il nemico si voltò verso di lui, GS gli diede il tempo di vederlo e poi fuggì verso la zona verdeggiante: in quell'intrico di alberi e canne avrebbe trovato il luogo ideale per lo scontro, oltretutto conosceva quel luogo bene come le sue tasche, dato che ci giocava da bambino.
Il ragazzo saltò in un mucchio di canne alte e rimase col fiato sospeso, in attesa. Poco dopo vide arrivare il nemico. Adesso che lo osservava abbastanza da vicino, riusciva a vedere che non era molto alto, né tanto robusto. Soltanto le spesse parti dell'armatura lo rendevano estremamente pericoloso. GS stringeva tra le mani un grosso sasso e quando il nemico si spinse oltre il suo nascondiglio per cercarlo, aveva provato l'impulso irrefrenabile di attaccarlo alle spalle e farla finita, ma qualcosa in lui gli diceva che forse era meglio cercare di ragionare e evitare lo scontro, così Il Cavaliere emerse dal suo nascondiglio e lasciò cadere la pietra – "Ehi tu! Sono qui!".
Il guerriero si fermò, si voltò e digrignò i denti.
GS cercò di non lasciarsi intimorire dalla ferocia cieca che sembrava animare il misterioso assassino – "Perché mi stai cercando?” – GS stringeva nella destra il portentoso bracciale e lo indossò poi si assicurò saldamente lo zaino in spalla.
In quel momento il temibile avversario iniziò a soffiare come fosse un toro infuriato – "Adesso proverai sulle tue povere ossa la furia del Berserker!".
Senza aggiungere altro, il misterioso guerriero, che adesso aveva un nome, si gettò contro GS, caricando pericolosamente il grosso bracciale artigliato. Nemmeno GS seppe esattamente come fosse riuscito a mostrare una tanto incredibile prontezza di riflessi, ma con un rapido balzo indietro, piegando dapprima il corpo su se stesso come un leopardo che si raggomitolasse per poi scattare, era riuscito a evitare il grosso artiglio lucente. Il Berserker però lo aveva travolto con la sua furia e il ragazzo aveva avuto appena il tempo di agguantarsi al nemico e trascinarlo così con sé nella rovinosa caduta.
I due nemici rotolarono nell'erba, all'inizio avvinghiati l'uno all'altro ma poi si separarono. GS fu il primo a rimettersi in piedi e stava per sferrare un calcio al nemico, quando questi gli si scagliò addosso mollandogli una testata all'addome. L'aria gli fu spinta a forza attraverso la bocca e GS finì nuovamente in terra. Il Berserker gli era addosso, seduto sull'addome e aveva tirato su il prodigioso artiglio, quando GS lo colpì con una pietra al volto. Il guerriero si portò le mani al viso, urlando di dolore e allentando la presa sul corpo del ragazzo. GS sorrise, ammettendo che era stata una buona idea quella di afferrare la pietra che stava vicino alla sua mano e abbatterla sul viso del suo avversario.
Flettendo il busto il ragazzo riuscì a colpire il Berserker al petto con due pugni e poi, con uno sforzo non indifferente, riuscì anche a spostarlo e ribaltare così la situazione. Adesso era GS a sormontare il nemico e a colpirlo, così il maglio di Corlinum rosso si abbatté con inaudita potenza contro il grosso bracciale nero ed una pioggia di scintille si disperse nell'aria. Successivamente il guerriero nero allargò leggermente il braccio sinistro, GS intuì in qualche modo la sua intenzione e si spinse indietro poco prima che gli artigli di metallo gli lacerassero il petto. Quello spostamento lo aveva però messo in una posizione svantaggiosa ed il Berserker sfruttò il momento favorevole sferrando un calcio che spinse GS sull'erba. I due avversari stavano cercando di riprendere fiato, senza mai perdere di vista l'altro. Sia GS che il suo misterioso assalitore si fissavano, avevano il fiatone, ma entrambi sapevano che l'altro avrebbe tentato qualcosa per chiudere lo scontro.
Fu il Berserker ad attaccare per primo, Si tirò su e si lanciò verso il ragazzo protendendo in avanti gli artigli lucenti. GS fece un passo indietro e all'improvviso si sentì mancare la terra sotto ai piedi: non si era accorto che stava combattendo in cima
ad un leggero rialzo del terreno, così perse l'equilibrio e cadde all'indietro finendo in mezzo all'erba e al nylon che qualche agricoltore aveva sbadatamente lasciato lì.
Il Berserker si affacciò oltre il bordo dell'altura e cominciò la sua discesa, ma GS fu rapido ed afferrò una staffa di legno che piantò nell'addome dell'avversario. Il Berserker gridò di dolore e cadde, rotolando lungo l'ultimo tratto della discesa. GS gli puntò il grosso bastone al petto e gli chiese di arrendersi, ma quello – in tutta risposta – lo disarmò con un colpo del suo bracciale nero. GS fece qualche passo indietro e intanto il nemico si alzava, portandosi la mano destra alle costole del lato opposto. Qualcosa nel suo avversario fece capire a GS che non si trattava di un guerriero professionista, perché anche l'enigmatico Berserker aveva il fato corto ed appariva acciaccato. La lotta non era durata che pochi minuti, un guerriero esperto non sarebbe stato già così stanco. D'altro canto anche GS era molto stanco. Non era in forma, e lo sapeva bene, e, nonostante fosse dimagrito abbastanza negli ultimi tempi, gli mancava il fiato ed i suoi muscoli – ormai non più abituati a simili movimenti – gli dolevano. GS si rese conto che a mantenerelo in piedi erano solo l'orgoglio e la caparbietà.
"Vuoi dirmi perché‚ mi stai attaccando?".
"Tu devi pagare" – Rispose il Berserker, ansimando.
"Pagare per cosa?".
"Perché mi hai tradito!" – Esclamò l'altro.
GS inarcò le sopracciglia – "Ci conosciamo forse?".
"No" – Rispose l'altro – "Non conosci il Berserker... ma non dimenticherai più la lezione che ti darà!" – Ancora una volta il Berserker si lanciò contro GS, armeggiando col grosso bracciale, ma prima che potesse avvicinarsi tanto da sferrare un colpo, il cavaliere arrestò la sua corsa con un calcio frontale. La paura che provava per quei grossi artigli aveva spinto GS a sferrare un calcio secondo la tecnica del karate Shotokan. Il piede affondò nell'addome lasso dell'avversario, che cadde all'indietro, ma anche GS venne spinto dalla furia del suo stesso attacco e cadde disteso. In quel momento Qualcosa scattò in GS: aveva voglia di finire quella stupida disputa senza senso il prima possibile e così fu subito in piedi. Ma prima che GS potesse assaltare il Berserker, questi fece uso della sua arma segreta!
Il guerriero dall'armatura nera puntò gli artigli lucenti contro GS, In un attimo la parte
anteriore del grosso bracciale di metallo saettò verso il suo volto. Fu per un soffio che GS riuscì ad abbassarsi evitando così che gli artigli gli staccassero la testa. Il Cavaliere del Nuovo Ordine rimase ammutolito.
"Ti piace la mia arma a distanza?" – Il Berserker si stava rimettendo in piedi, sempre
tenendo d'occhio il suo avversario – "Devo ammettere che anche tu sei in gamba" – Nelle sue parole c'era tanta rabbia – "Insieme avremmo potuto sconfiggerli... distruggerli una volta per tutte, ma tu hai deciso di abbandonare la lotta".
"Ma di cosa parli?".
Ormai il Berserker stava ragionando a modo suo e andò avanti – "Ti sei lasciato comprare! Ammetto che tra di noi ci sono stati alcuni screzi in passato ma abbiano sempre risolto la cosa accordandoci... venendoci incontro. Non ti credevo tanto vigliacco. Come hai potuto accettare quei soldi?".
"Vuoi smetterla di parlare per enigmi? Io non capisco cosa dici. Spiegati meglio, da chi mi sarei fatto comprare?".
"Ahhhhhhhhh!" – Il Berserker tornò alla carica, alimentato da nuova rabbia e questa volta GS si abbassò e gli sferrò un micidiale destro al ventre. Il maglio di metallo affondò nella pancia del nemico, il Berserker lanciò un urlo di dolore e si tirò indietro. GS avanzò di un passo e sferrò un micidiale Mawashi geri e il movimento d'anca diede al calcio una forza impressionante!
La tibia di GS urtò contro l'elmo di metallo ed il Berserker cadde all'indietro. Attraverso la copertura metallica scese un rivolo di sangue rosso vivo. GS si abbassò sul nemico, che respirava ancora ma non aveva la forza per continuare il combattimento. Il Cavaliere gli tolse l'elmo e quando incontrò gli occhi di Vincardi, rimase senza parole!
Solo adesso che poteva vedere quegli occhi era in grado di capire i discorsi dell'altro e chi, secondo questi, lo aveva comprato.
"E così ti riferivi ai 5" – GS si allontanò dall'avversario ma non gli tolse gli occhi di dosso.
Vincardi trovò la forza di appoggiarsi con la schiena contro un tronco – "Ti sei lasciato comprare da quei maledetti farabutti" – La sua voce era debole ma esprimeva ugualmente tutto il suo disprezzo – "Se ci fossimo uniti li avremmo distrutti, mentre adesso io sarò costretto a combatterli, da solo!".
"Tu non capisci... dannato stupido!" – GS era verde di rabbia – "I 5 compongono una
potente organizzazione. Non saremmo mai riusciti a vincerli ed inoltre io dovevo partire per intraprendere la strada del guaritore... non potevo interessarmi a loro. Tu sei un idiota, non dovevi metterti contro di loro, non senza un piano ben preciso".
"Io il piano ce lo avevo" – Vincardi si era rimesso in piedi, ma sembrava che da un momento all'altro le gambe dovessero cedere sotto il peso del corpo – "Io e te contro di loro. Era questo il mio piano e tu avevi anche accettato!".
GS annuì. In bocca il sapore amaro che hanno coloro che sono venuti meno ad una promessa – "Hai ragione... all'inizio ero disposto ad intraprendere quest'azione contro
di loro, anzi era un mio ardente desiderio fargli sputare sangue".
"E allora perché‚ ti sei tirato indietro?" – Vincardi sputò sangue – "Te lo dico io perché: hai avuto paura!".
"E invece è per colpa tua che mi sono tirato indietro! Continuavi a telefonarmi, dicendomi che da un giorno all'altro saremmo stati pronti a colpire, chiedendomi sempre, in continuazione, se ero pronto e convinto ed io ti rispondevo sempre di sì, finché il tuo continuo sarcasmo non mi ha irritato completamente!".
"Tu mi girasti improvvisamente la faccia!" – Urlò• Vincardi.
"Sì, perché ero stufo di incontrarti e riprendere sempre lo stesso discorso. Ormai la lotta contro quei cinque idioti ti aveva logorato il cervello! Non vivevi che per quello, mentre i miei erano interessi diversi. La mia strada aveva preso una svolta diversa. Dovevo cominciare a rientrare nell'ordine di idee che non potevo sempre cacciarmi nei guai, soprattutto dal momento in cui avevo deciso di diventare un guaritore di primo livello".
"Qualunque sia la tua ragione oggi la pagherai per aver tradito" – Vincardi si liberò della pesante spallina e del pesante bracciale – "Ti combatterò alla vecchia maniera, sfruttando l'arma naturale che ho imparato a padroneggiare!" – Nella mano destra dell'uomo comparve la mistica spada di energia. L'arma rispecchiava i sentimenti che divampavano nel cuore di Vincardi: era rossa come l'odio.
"Non voglio ucciderti" – Disse Vincardi – "Mi basterà imprimerti sul corpo il segno della mia vendetta!" – Vincardi afferrò l'elsa luminosa con entrambe le mani e sferrò l'attacco.
GS alzò verso l'alto il braccio destro, lanciando un urlo tremendo, la spada di energia impattò sul bracciale di Korlinuim rosso e si fermò. Nel secondo successivo GS sferrò due potenti sinistri alla bocca dello stomaco di Vincardi e l'ultimo colpo fu un pugno alla gola. Vincardi cadde all'indietro. GS lo sorresse. La spada di luce scomparve così come era apparsa.
Lo scontro era terminato, Il cavaliere adagiò il corpo dell'amico sul soffice terreno e si voltò per andarsene.
"Dove stai andando?".
GS si fermò. Il fiato sospeso. Quella voce... non era possibile!