Nemici - Parte seconda
GS DEVE MORIRE!
"Ero certo che quello stupido non sarebbe riuscito a buttarti giù".
GS si voltò ed incontrò finalmente il volto di colui che gli stava parlando. Anche così bardato GS riuscì a riconoscerlo – "Anche tu qui?".
"Proprio così".
"Credevo che voi due non avreste mai collaborato".
"Io non collaboro con lui. Voglio solo collaudare questo dono".
Andrew, il Quinto cerchio, si riferiva alla strana armatura che indossava, questo GS lo aveva capito. Andrew era il classico stupido, viziato e pieno di soldi. Era uno dei 5, viveva credendosi il migliore e invece non era nessuno. GS fece scrocchiare le nocche della mano sinistra. Non poteva chiedere di meglio: Andrew! Da quando aveva abbandonato quella stupida compagnia di matti, GS aveva sperato che un giorno avrebbe potuto dirne quattro a quel pallone gonfiato, ma mai la sua immaginazione si era spinta al punto tale da immaginarsi, un giorno, di vederlo lì, lontano dalla gente, di fronte a lui, servito su un piatto d'argento. Anche se indossava il corpetto nero e la maschera da demone, GS era certo che Andrew non costituiva una minaccia, per il semplice motivo che era troppo stupido e pieno di sé‚ per poter padroneggiare una simile arma.
Un sorriso beffardo si dipinse sul volto sporco e sudato di GS – "Questo non è un gioco e non siamo nel tuo stupido circolo di tennis, dove la gente ti sopporta perché deve".
Quelle parole irritarono molto Andrew – "Cosa stai dicendo?".
"Lo sai benissimo anche tu Andrew, che sul circolo ti sopportano perché‚ non possono fare altrimenti. Ma qui fa attenzione!" – GS gli puntò contro l'indice destro. Il bracciale rosso cominciò a risplendere di luce – "Vattene di qui finché puoi ancora farlo. Se non lo fara te ne suonerò talmente tante che alla fine non ricorderai nemmeno più dove sei nato!".
"Tu pagherai per queste parole!” – Andrew gli si avvicinò urlando. GS non sopportava quel suo atteggiamento e non lo avrebbe tollerato ancora una volta. Senza preavviso il ragazzo scattò in avanti, piegò il ginocchio anteriore e si abbassò sulle gambe, scaricando la maggior parte del peso su quella posteriore. Il suo braccio fu una molla, si ritrasse verso l'anca e poi scattò in avanti veloce come un missile. L'impatto tra i due metalli fu micidiale. Il boato fu simile a quello causato dallo scontro cruento di due automobili.
Andrew venne scaraventato all'indietro e finì tra l'erba alta.
"Dobbiamo attaccarlo tutti insieme!" – Alla destra di Andrew spuntò una figura mascherata ed incappucciata, che stringeva tra le mani una grossa mazza di ferro. Il nuovo avversario sferrò un potente fendente, che stava per spaccare la testa del Cavaliere, ma GS si abbassò e fece una capriola all'indietro, per portarsi a debita distanza. Anche il nuovo avversario, una donna a giudicare dalle curve sensuali del suo corpo, indietreggiò.
"Ma quanti siete?" – Chiese GS rimettendosi in piedi.
"Fatevi tutti da parte!" – Andrew si era rialzato e gridava come un ossesso – "Spetta al Demone nero sconfiggere questo bastardo".
"Se non ti è bastato l'avvertimento, vieni avanti, perché c'è anche il resto".
Il corpetto nero che costituiva parte dell'armatura di Andrew brillò ed il resto del suo corpo venne ricoperto da uno strano materiale nero – "Adesso che la pelle del demone ricopre il mio corpo, non ho più punti deboli!" – Andrew fece un salto verso l'alto, ma GS si spostò di lato, evitando che il nemico gli finisse addosso. Nell'atterrare, però, Andrew scattò subito verso il suo mortale nemico e gli sferrò un pugno micidiale!
Per sua fortuna GS riuscì a parare il colpo col Pugno di Boron ma venne ugualmente scaraventato all'indietro, andando a sbattere contro della soffice terra. Andrew, o meglio il Demone nero, si stava avvicinando al ragazzo, quando una forte energia lo costrinse ad indietreggiare. Dall'alto giunse una lingua di fuoco che avvolse completamente GS!
La Fire son aveva risposto al suo richiamo. Quando le fiamme si diradarono, i nemici poterono ammirare il nuovo aspetto di GS. L'armatura rossa e bianca aveva completamente ricoperto il corpo del Cavaliere e scintille di fuoco pervadevano le splendide vestigia – "Se è uno scontro tra armature quello che vuoi, ti accontento subito!".
"Non credere di farmi pau..." – Prima che Andrew terminasse la frase GS gli era già addosso e iniziò a straziare il suo corpo con una serie di pugni al petto e ai fianchi. Andrew, preso alla sprovvista, cadde su un ginocchio e GS gli assestò una violenta ginocchiata al volto, mandandolo nuovamente al tappeto. La misteriosa donna incappucciata era rimasta a bocca aperta, siccome non era riuscita a vedere la veloce sequenza di colpi ma, con un gesto atletico, Andrew tornò in piedi.
GS ricominciò a sferrare colpi micidiali a distanza ravvicinata, mentre il suo nemico si limitava a cercare di pararli. GS era una furia, i suoi pugni non concedevano tregua all'avversario, così Andrew scattò all'indietro e, proprio mentre GS caricava il pugno al fianco per lanciarsi in un nuovo devastante attacco, il Demone nero sputò contro di lui una fiammata diabolica! Una lingua di fuoco nera aveva avvolto completamente GS e la sua Fire son. Il Cavaliere del Nuovo Ordine rimase basito da quell'attacco ma poi attaccò nuovamente. I suoi pugni fendettero l'aria e alcuni di essi raggiunsero il nemico.
Ad un tratto GS cominciò a sentirsi stanco, ansimava e si sentiva pesante; iniziò a credere di non essere più abituato a indossare un'armatura, dato che era da quasi un anno che non ne faceva più uso, ma qualcosa gli diceva che la vera ragione risiedeva nella Fire Son e non nel suo fisico.
"La mia fiamma nera ha contagiato la tua stupida corazza" – Disse ad un tratto il diabolico demone – "Tra poco non avrai più forza e dovrai liberartene. Sarà allora che io ti distruggerò per sempre!". Andrew partì all'attacco e questa volta GS si fece trovare impreparato!
Un potente gancio a pugni uniti lo investì in pieno viso e lo lanciò nella polvere. Dopo un volo di diversi metri il cavaliere cadde in un mucchio di erbacce. Quando si rialzò, Andrew era già su di lui e, afferratolo per il collo, gli sferrò una devastante ginocchiata all'addome e poi lo scagliò in aria. GS precipitò dopo un volo di cinque metri. Nel punto in cui cadde il cavaliere, si formò un piccolo cratere.
Mentre la polvere si diradava Andrew si voltò verso la sua alleata – "Hai visto cara? Basto solo io per lui".
"Ti rimangerai quelle parole!" – GS era riuscito a rimettersi in piedi e, nonostante ansimasse vistosamente, non aveva ancora gettato la spugna.
"Rimpiangerai di esserti rialzato invece di strisciare nella polvere!" – Andrew si lanciò nuovamente all'attacco, in due balzi raggiunse GS e cominciò a sferrare pugni potentissimi.
Nonostante la strana armatura chiamata Demone nero, Andrew era piuttosto debole nel colpire e questo consentiva a GS di parare la maggior parte dei colpi. I due proseguirono il combattimento per diversi secondi. Andrew avanzava e GS indietreggiava. Andrew colpiva e GS parava. Poi, ad un tratto, i colpi cominciarono a giungere a segno! E dopo i primi furono molti quelli che raggiunsero il cavaliere e alla fine un secondo gancio a pugni uniti lanciò GS contro un cancello di metallo che si piegò sotto il violento impatto.
"La tua armatura diventa sempre più inutile ogni minuto che passa. Tra poco la sua compattezza comincerà a scemare ed allora i miei pugni la sfasceranno e con essa faranno a pezzi anche le tue ossa!".
GS era di nuovo in piedi ma questa volta si massaggiava una spalla. Andrew aveva ragione: la Fire Son stava perdendo ogni potere e presto non sarebbe stata che un inutile rottame.
La testa gli doleva a causa dei diversi pugni presi sul viso, eppure il cavaliere doveva pensare... Cosa era successo? Il fuoco nero aveva danneggiato la sua corazza. La Fire son non emanava più la sua classica energia e tutto questo perché l'energia di fuoco che la alimentava era stata prosciugata dalla fiamma nera. Improvvisamente GS strinse il Pugno di Boron e sentì l'ardente potere del fuoco. La fiamma nera non aveva avuto effetto su di esso.
Ma in che modo poteva ricaricare l'armatura? I pensieri del ragazzo furono interrotti da un nuovo assalto micidiale! Con un improvviso balzo Andrew era riuscito ad afferrarlo!
Questa volta GS non era stato in grado di schivare l'attacco. I due corpi avvinghiati nella lotta rotolarono tra l'erba e le pietre e alla fine Andrew si ritrovò a sormontare GS con tutta la sua mole – "Questa é la tua fine!” – Il Demone nero riprese a tempestare GS di pugni, il ragazzo aveva chiuso le braccia intorno al viso per proteggersi, ma prima o poi i colpi martellanti sarebbero riusciti a penetrare le sue difese. Fu nel momento in cui sentì che la frequenza dei colpi diminuiva, che GS partì al contrattacco. Calcolando l'intervallo tra un colpo e l'altro, il Cavaliere afferrò il polso del Demone nero e lo strinse col micidiale pugno di Boron. Andrew gridò di dolore e si allontanò dal ragazzo. Ma quando GS si rimise in piedi, un calcio micidiale lo colpì direttamente allo stomaco, facendolo volare di diversi passi indietro.
Il Cavaliere del Nuovo Ordine, facendo appello alla sua incrollabile forza di volontà, riuscì – contro ogni previsione – a rimettersi faticosamente in piedi, ma una stretta devastante al collo lo fece sussultare e lo spinse all'indietro. Fu solo il suo orgoglio a permettergli di non cadere nuovamente.
A stringere il suo collo non era il Demone nero ma i suoi neri bracciali! Il nemico, sfoggiando una nuova e terrificante arma, aveva proiettato verso GS i neri bracciali e le nere dita artigliate gli avevano stretto la gola.
"La presa del demone presto spezzerà le tue ultime difese e finirai stritolato!".
Quel tono di voce! GS non lo sopportava. Avrebbe dato a quel pallone gonfiato una lezione che probabilmente non avrebbe più dimenticato per il resto della vita. Facendo ricorso a tutta la sua determinazione, e animato dalla voglia di restare in piedi e di non soccombere, GS caricò la Fire son di nuova energia!
Non sapeva di cosa si nutrisse la corazza misteriosa, forse dell'adrenalina che circolava a vagoni nel suo corpo, forse dei suoi desideri di vendetta e vittoria, fatto sta che un'esplosione di fuoco travolse i neri bracciali, che si disintegrarono. Successivamente la Fire son richiamò le fiamme, risucchiandole attraverso delle ventole che erano comparse sulla sua superficie.
Quando tutta la fiamme furono avidamente risucchiate, le ventole sparirono. GS si sentì rinvigorito e capì che l'armatura aveva trovato un modo estremo per recuperare energie.
"E' tempo che tu capisca che non sei... nessuno!" – GS balzò verso il suo avversario e questi non fece in tempo a proteggersi con le nude braccia che già due pugni ben assestati
eran giunti a segno. Altri tre colpi seguirono i primi ed Andrew volò in aria per poi ricadere tra i fiori multicolore. Quando si rimise in piedi una serie di tre Mawashi geri (calci frustati) lo investirono. Il primo gli colpì un ginocchio, minando le sue fondamenta, un secondo gli strappò il fiato, dopo aver colpito le sue costole, ed il terzo gli spazzò in due l'elmo con la maschera da diavolo, mandandolo a rotolare nell'erba. Dopo un paio di giri sul terreno il corpo martoriato di Andrew rimase immobile. Solo il lento respiro testimoniava che era ancora vivo. Il suo viso era tutto un livido, mentre la maschera era finita spaccata a metà sul campo da battaglia.
La visiera della Fire son si ritirò e GS tornò a respirare l'aria frizzantina. In quel momento GS si ricordò che c'era una terza avversaria e incorciò il suo sguardo: gli occhi di brace visibili attraverso la maschera di metallo. Gli ricordavano qualcuno ma lui non sapeva bene chi.
"Sembra che siamo rimasti solo noi" – Ed ecco che, proprio quando GS credeva di poter risolvere la faccenda, fece la sua comparsa un nuovo nemico.
GS lo fissò, cercando di capire chi potesse nascondersi dietro le sue false sembianze. La sua corazza era blu, spessa e futuristica. La maschera sembrava il volto di un diabolico robot impazzito, mentre i bracciali d'acciaio erano collegati alla corazza attraverso dei
grossi tubi. Le gambe erano coperte da stivaloni di metallo molto spessi. Chi diavolo era?
Ma non era l'unico rimasto! Altre due figure fecero la loro comparsa. Erano entrambe conosciute.
La prima era Silvia, il cavaliere di Drago che aveva combattuto con lui per salvare la città del nord dall'attacco di un mostro spaziale e l'altra era Lialce! GS rabbrivid ìnel vedere quella figura. Si trattava di un prototipo della YHW, una corazza da combattimento. Ne era venuto a conoscenza moltissimi anni prima, quando ancora non aveva maturato la decisione di diventare quello che era. Per fortuna la Lialce, che doveva essere indossata soltanto dalla Regina della setta, non era mai stata collaudata... fino a quel giorno!
"Silvia anche tu qui?".
"Proprio così" – Nella sua voce c'era astio – "Io non ho ricevuto nulla in dono ma ti combatterò ugualmente. Mi basteranno l'armatura a scaglie di Drago e la mazza a placche che io stessa mi sono costruita".
GS fissò allora la figura incappucciata – "Allora tu sei Janna" – Seguì il silenzio – "Ho indovinato?".
"Hai indovinato"a– Rispose l'altra. La sua voce era metallica, falsata dalla maschera d'acciaio.
"E tu cosa hai ricevuto in dono?" – Le chiese GS.
"La mano della Dea della morte!" – Janna puntò le dita contro di lui e dal cielo calò velocissima una gigantesca mano d'acciaio. La terra fu scossa dal colpo, GS schiacciato. Quando la grossa mano si sollevò e la polvere si dirado, Janna rimase sorpresa nel constatare che GS si era rimesso in piedi.
"Dovrai fare di meglio se vuoi uccidermi" – Prima che GS terminasse l'ultima parola, Janna gli scagliò contro una strana sfera che portava alla cintura. L'ordigno lo colpì in pieno ed una sorda deflagrazione lo scaraventò diversi metri più in là, facendolo finire sulla sabbia del litorale abbandonato.
GS si rimise ancora una volta in piedi. La sua sembrava una volontà incrollabile, più forte di qualsiasi attacco.
Era sopravvissuto ancora una volta, ma non ebbe nemmeno il tempo di guardarsi intorno che la tempesta di pugni lo investì! Lo strano uomo con il cappello metallico da poliziotto lo aveva letteralmente tempestato di colpi. Colto di sorpresa, GS non ebbe il tempo di alzare una guardia, ma per fortuna la resistenza della Fire son fu sufficiente.
"La mia armatura, "Il guardiano", è un'arma che certamente ti finirà". Dopo aver detto quelle parole, il nemico puntò verso di lui le dita della mano destra ed un getto argenteo gli fu sparato contro. GS schivò il raggio con la rapidità di una tigre.
Il raggio colpì la sabbia e la fece diventare di ghiaccio. GS inorridì! Chiunque avesse donato quelle armi ai suoi nemici, aveva studiato bene i suoi punti di forza e quelli della Fire son. Prima il fuoco nero che risucchiava la forza dell'armatura e adesso il ghiaccio, l'unico elemento che poteva fermare il fuoco.
Quando il secondo getto di ghiaccio saettò verso di lui, GS rispose immediatamente facendo ricorso alla prodigiosa Fiamma di Boron.
La lingua di fuoco ed il raggio di ghiaccio vennero a contatto, causando un'esplosione che mandò entrambi i guerrieri al tappeto.
GS si rimise immediatamente in piedi, aspettandosi un attacco dal nemico padrone del ghiaccio e quando vide che quello stava fermo capì al volo che qualcun altro lo avrebbe attaccato. Fece appena in tempo a voltarsi alla sua destra, che Lialce gli sferrò un destro col micidiale Maglio armato. GS alzò il braccio sinistro, simulando una parata media dello Shotokan karate e riuscì a sostenere il colpo ma poi arrivò il secondo attacco e lo colse alla sprovvista! Afferratolo con le possenti braccia, Lialce gli sferrò una serie di ginocchiate al ventre. Il ginocchio chiodato dell'armatura si fece sentire fino alle fasce muscolari del ragazzo, che perse la sua sicurezza. In un attimo Lialce gli fece uno sgambetto e lo proiettò in terra. Nella confusione GS continuava solo a chiedersi come fosse possibile che la YHW praticasse la lotta. Quella era una setta in cui era proibito ogni tipo di
addestramento alla lotta. Che si trattasse di talento naturale? E soprattutto: chi c'era nella Lialce?
Distogliendo la mente da quei pensieri, concentrandosi solo sull'azione, GS rotolò su se stesso ed evitò di essere pestato al volto dalla pedata di Lialce, poi passò immediatamente al contrattacco, attaccando la nemica con una testata all'addome. GS credette che l'impatto e la velocità del suo attacco sarebbero bastati a catapultare lontano il nemico ma non fu così! Lialce riuscì a contenere il suo attacco ed in tutta risposta cominciò a martellargli l'addome con una nuova serie di ginocchiate micidiali e poi, facendogli uno sgambetto, lo afferrò e lo scagliò nel mare! GS emerse dalle acque spumeggianti ma non ebbe un attimo di respiro! Il raggio di ghiaccio del terribile nemico blu congelò l'acqua intorno a lui e si ritrovò, in un attimo, imprigionato in una morsa gelida dalla vita in giù. Ma ancora prima che il raggio venisse ritratto, GS fece esplodere parte dell'energia di fuoco della Fire son e il ghiaccio si sciolse. In un attimo, con un balzo acrobatico, GS fu nuovamente sulla spiaggia.
"Non hai alcuna speranza contro di noi" – Disse il guerriero del ghiaccio – "Mentre tu perdi forza ricorrendo alla tua fiamma, io non mi consumo mai, perché il raggio congelante deriva da una pila ad energia all'interno del mio corpetto d'acciaio".
"E inoltre sei troppo debole" – Aggiunse la misteriosa Lialce – "Non sai combattere e la tua armatura non potrà resistere ai miei colpi micidiali".
GS venne distratto da quelle parole e non riuscì a evitare l'attacco della Mano della morte di Janna! La colossale mano d'acciaio planò verso il basso e lo strinse fra le sue ciclopiche dita. GS gridò di dolore mentre la stretta raggiungeva persino le sue ossa.
"Hai commesso un errore gravissimo" – Disse Janna – "Non dovevi abbassare la guardia e concentrarti solo su loro due".
"Ci siamo anche noi qui" – Disse Silvia, che era al fianco dell'amica.
"Finché non ritirerò l'ordine, la Mano della morte continuerà a stringere sempre più forte fino a frantumare la tua corazza e con essa le tue fragili ossa".
GS non riusciva a parlare. A stento udiva le parole di disprezzo delle sue ex amiche. Stava cercando di impiegare tutte le sue energie per resistere a quella stretta mortale.
"Non c'é gloria nel lottare con questo idiota" – Disse Lialce.
"Ma come pensi che avrebbe potuto respingere l'attacco di noi quattro messi insieme?" – Disse
il misterioso uomo nell'armatura blu.
"E' nelle mie mani" – Disse Janna – "E tra poco ordinerò alla Mano della morte di stritolarlo".
Silvia non parlava, ma il suo volto non esprimeva la stessa gioia di quello degli altri. Quando Janna riportò l'attenzione alla Mano della morte, notò che qualcosa non andava per il verso giusto. All'inizio non capì quello che stava succedendo ma poi vide il Metallo sciogliersi. Collegò il tutto alla misteriosa aura rossa che aveva improvvisamente
avvolto GS e capì ogni cosa! Era ormai troppo tardi per richiamare la sua terribile arma!
L'infernale guanto di metallo si fuse e mollò la presa. GS cadde sulla sabbia, mentre La Mano della morte finiva in acqua. Nel punto in cui cadde la mortale arma di Janna si elevò verso l'alto una nuvola di vapore.
GS si rialzò, nuovamente ansimante ma libero – "Credevi davvero che il tuo giocattolo fosse in grado di farmi fuori? Mi dispiace deluderti ma sarà meglio che contatti i tuoi fornitori e dici loro di fornirti un nuovo giocattolo, perché questo si è rotto!".
Le balde parole di GS gli morirono in gola, quando il letale raggio congelante gli investì il petto. Una morsa gelida lo strinse nel suo grembo ma un attimo dopo l'armatura riprese a splendere di luce. Il ghiaccio evaporò ma sulla Fire son manifestò comparve una profonda crepa, là dove il raggio di ghiaccio l'aveva colpita.
"Le tue difese stanno cedendo" – Disse il nemico – "Quando credi di poter resistere ancora?".
Un nuovo raggio di ghiaccio venne sparato verso GS ed il suo Fuoco di Boron riuscì ancora una volta a proteggerlo, ma quando le due energia si annullarono a vicenda, un pugno devastante lo raggiunse in pieno volto, crepando la visiera della Fire son. GS capitombolò all'indietro e fece alcune capriole tra le spumeggianti onde e la sabbia della battigia prima di rimettersi nuovamente in piedi.
Lialce lo stava sfidando e Si era posizionata fra lui e il guardiano – "Questa inutile sfida tra i vostri due elementi non finirà mai. Sarò io a trascinare questo bastardo all'inferno".
Lialce gli fu addosso con la rapidità e la ferocia di una pantera. GS parò la scarica di colpi ed il calcio laterale destro, trovò anche la forza di "spazzare". Il suo calcio colpì la tibia dell'imperiosa Lialce e questa cadde ma fu anche abbastanza rapida da volteggiare con un'agile ruota e portarsi al fianco del nemico, per colpirlo con una serie di pugni al busto.
Un primo destro esplose contro il fianco d'acciaio della Fire son e sul volto di GS si disegnò una smorfia di dolore, poi il pugno investì nuovamente il suo volto, fracassando quello che rimaneva dell'elmo e rompendogli il setto nasale. GS cadde all'indietro, dopo aver lanciato un ultimo urlo di dolore. Non si sa se per una pura casualità o per il forte legame stabilito tra cavaliere e corazza, ma quando GS svenne, la Fire son perse la sua compattezza. Una serie di schegge saltarono via.
L'armatura era crepata in più punti, scheggiata e frantumata. Tuttavia, a parte il volto un po' tumefatto, il corpo del cavaliere era illeso.
"E' finita!" – Esclamò Lialce – "E adesso gli darò il colpo di grazia".
“Fermi!”.
Tutti i nemici di GS si volarono nella direzione da cui giungeva l'ammonizione. Due personaggi sbucarono allora, saltando sulla spiaggia. Una era avvolta in una tunica bianca con motivi azzurri e stringeva nelle mani potenti una spada dalla lama scintillante e l'altro indossava una corazza dai chiari motivi ferini e al suo fianco c'era una pantera d'acciaio.
I nemici si stavano preparando al nuovo scontro, quando Silvia si frappose tra essi e i due amici di GS – “Adesso basta” – Disse la ragazza. Dal suo volto, incorniciato dalla folta chioma fluente di capelli mori, era sparita l'espressione truce e la tristezza adesso albergava in quegli occhi scuri – “GS ha avuto ciò che si meritava ma adesso basta, il gioco è bello finché dura poco” – Silvia si voltò e fece per andarsene – “Janna, vieni anche tu. Ormai qui non abbiamo più nulla da fare”. Janna, lanciata un'ultima occhiata di disprezzo in direzione dell'ormai vinto GS, annuì e seguì la compagna.
Pantera Nera e Sfregius, l'indomito spadaccino degli asteroidi, erano fermi come statue di pietra ma entrambi pronti a scattare qualora i misteriosi assassini non fossero andati via – “Vi suggerisco di seguire il loro esempio” – Disse Pantera Nera.
“Stanno arrivando altri amici!” – Esclamò Sfregius.
Lialce si caricò Vincardi sulle spalle, aiutata dal misterioso guerriero del ghiaccio. Al suo fianco c'era anche Andrew, che si era appena ripreso.
“Ce ne andiamo” – Disse la misteriosa persona dentro la Lialce – “Non siamo degli assassini ma se GS incrocerà nuovamente le nostre strade, non posso garantire per la sua vita”.
Pantera Nera avrebbe voluto dire qualcosa ma Sfregius lo ammonì scuotendo il capo. I due rimasero a guardare i misteriosi nemici mentre si allontanavano e solo dopo prestarono soccorso al loro compagno.
“Questa volta se l'è vista proprio brutta!” – Esclamò Pantera Nera, togliendosi l'elmo scolpito in modo da emulare il volto del felino.
“Aiutami, prendi i resti della corazza” – E mentre Claude Falgar, alias Pantera Nera, raccoglieva i resti della Fire Son, Sfregius portava GS via da lì – “Ha la pellaccia dura e quella corazza lo protegge sempre, vedrai che anche questa volta se la caverà con qualche giorno di riposo!” – E, così dicendo, lo spadaccino si allontanò assieme al suo compagno.