Una nuova missione
Costantine accompagnò GS nella sala delle udienze, dove i due cavalieri del Tempio della Mente erano attesi da tutti gli altri.
Hanna Caderl era seduta dietro la grossa scrivania. Indossava gli abiti del comando: tunica e corona. Dall’altro lato della scrivania c’erano tutti gli altri cavalieri. GS vide subito Valterion, al fianco della marziale Anghela. Alle loro spalle c’erano l’affascinante Mary ed il misterioso David. Al fianco di David c’era anche Eryon e un po’ più distante erano ben visibili NedHell e Mahul, rispettivamente allieva e maestro. Sul lato opposto della sala c’era Fabio ma sembrava essere l’unico del suo gruppo ad essere presente. Accanto a Fabio c’erano Fhin, il cantore; Grottelle e Flora.
“Dobbiamo aspettarvi ancora?” – Chiese Hanna ai due ritardatari.
“Hanna, non prendertela con me!” – Disse subito Costantine – “Questo qui non si trovava da nessuna parte” – Indicò GS.
“In effetti ha faticato non poco per trovarmi” – Ammise il Cavaliere del Nuovo Ordine.
“Venite avanti” – Disse Hanna.
I due ragazzi si scambiarono una rapida occhiata e si avvicinarono fino a mettersi allo stesso livello di tutti gli altri membri di quell’assemblea.
“Ancora più avanti” – Disse Hanna.
I due ragazzi ubbidirono, entrambi incuriositi da quell’evento. Probabilmente si stavano chiedendo cosa avesse in mente la Signora del Tempio della Mente.
“Vi presento i primi due membri che ho scelto per la missione di cui vi parlavo” – Disse Hanna a tutti gli altri, indicando GS e Costantine.
GS rimase senza parole e cercò lo sguardo degli altri, sperando di capire di cosa stesse parlando la donna. Costantine allargò le braccia – “Ma di che missione stai parlando?”.
“Restate dove siete e tra un po’ vi dirò tutto” – Disse la donna.
Costantine eseguì l’ordine ma dall’espressione del suo viso si capiva chiaramente che fosse seccato non poco da tutta quella faccenda. Quando GS lo fissò in volto, giurò che l’ira del compagno fosse rivolta anche contro di lui. In fondo, Costantine si trovava in quell’impiccio per essere uscito a cercarlo. Il cavaliere della rossa chioma fissò Eryon ma l’uomo stava guardando da tutt’altra parte.
“Eryon, fai un passo avanti” – Disse Hanna. L’uomo, sempre raccolto nei suoi pensieri, si avvicinò alla scrivania – “Del resto si tratta di due tuoi ex allievi. È giusto che sia tu ad estrarre chi altri debba seguirli in questa missione”.
“Oh cavolo!” – Disse Costantine a GS – “Chissà adesso chi diavolo ci affiancherà”. Nella mente del ragazzo presero forma i volti di quei cavalieri che non avrebbe voluto mai avere al suo fianco e si rese conto che erano davvero in tanti.
Quando Hanna mise sulla scrivania una scatola di cartone, Costantine sperò che il suo maestro estrapolasse i nomi giusti. Eryon infilò la mano nel foro ed estrapolò un bigliettino, che diede ad Hanna. La donna lo aprì lentamente e si voltò verso Fabio – “Credo proprio che dovrai prepararti le valigie”.
Costantine non riuscì a trattenere l’enfasi e strinse il pugno destro, tirando il braccio al fianco, mentre sul suo viso si disegnò un’espressione felice. GS fissò il ragazzo, rendendosi conto di non sapere proprio nulla sul suo conto. I due si erano incrociati qualche volta durante il cambio del turno di guardia al tempio e, solo di rado, avevano lavorato insieme.
Fabio raggiunse i suoi due compagni di viaggio e rimase immobile, con lo sguardo fissò nel vuoto. Era alto quanto GS ma più snello. I capelli castani, gli occhi chiari ed un’espressione quasi indecifrabile.
Costantine seguì con molto interesse quando Eryon infilò la mano nella scatola per la seconda volta, fissando David. Forse, in quel momento, il cavaliere stava sperando che venisse estratto proprio lui. GS fissava il braccio di Eryon, chiedendosi il perché di quella messinscena. Se Hanna voleva che quattro cavalieri del tempio andassero da qualche parte, perché lasciare la scelta al caso? Non era più saggio che scegliesse ella stessa i quattro membri del team? Chi meglio della Signora del Tempio poteva conoscere le potenzialità dei suoi cavalieri e scegliere il migliore equilibrio? Intanto Eryon estrasse il secondo bigliettino e lo porse ad Hanna. Mentre la donna scartocciava il piccolo pezzo di carta, tutti gli occhi erano puntati sulle mani di Hanna. La donna lesse il nome sul biglietto e sorrise – “Flora”.
La ragazza rimase senza parole, si guardò intorno sgranando gli stupendi occhi chiari, che rimasero per un attimo sulla più alta carica del tempio. Hanna annuì e Flora fece un passo avanti, raggiungendo gli altri tre.
“Voi quattro siete stati scelti per compiere la missione che andrò ad illustrarvi tra poco” – Hanna si accese una sigaretta e tirò una profonda boccata. Poco dopo soffiò via una nuvola di fumo – “Prima, però, ci tengo a precisare una cosa” – La donna puntò la sigaretta su Fabio – “Siccome Fabio è il cavaliere più “anziano” tra voi quattro, sarà lui a dare ordini qualora vi doveste trovare in acque cattive”.
Costantine fissò prima la donna, poi il suo amico Fabio ed annuì. Anche Flora e GS furono pienamente d’accordo.
“Bene” – Hanna tirò un’altra boccata di fumo – “Adesso lasciate che vi comunichi i dettagli della vostra missione e prestate bene attenzione alle mie parole”.
I quattro cavalieri annuirono.
“Dovrete recarvi nella vicina città, capoluogo della regione che confina con la nostra verso sud. Andrete presso la tenuta di una gilda che da sempre collabora col nostro tempio, procurandoci dei tomi importanti da consultare” – Hanna spense la bionda in un posacenere – “La vostra missione sarà solo questa: prendere il libro e portarlo indietro”.
I quattro ragazzi si fissarono ad occhi sgranati ma Fabio fece cenno ai suoi compagni di attendere che Hanna terminasse di illustrare loro la missione.
“Vi sembra un gioco da ragazzi?” – Chiese la Signora del Tempio ai tre giovani cavalieri – “Vi accorgerete presto che non sarà così facile” – La donna fissò uno ad uno i quattro eroi – “I cavalieri del Tempio sanno bene che la gilda dei cercatori chiede spesso delle prove da superare al gruppo che si reca in missione. Dovrete accontentare le richieste dei suoi membri e conquistare il prezioso tomo” – Un leggero sorriso increspò le labbra di Hanna – “Questo è tutto. Andate e riposate ma per l’alba di domattina siate pronti, poiché partirete. Sarà Fabio a darvi le ultime disposizioni”.
“Seguitemi ragazzi” – Disse Fabio ai suoi tre amici – “Andiamo a bere qualcosa, poi ci recheremo nei nostri alloggi per riposare, che domattina ci aspetta un lungo viaggio”.
Quando i quattro cavalieri abbandonarono la sala, Grottelle si avvicinò alla sua carissima amica – “Hanna… il mio nome non era tra quelli da selezionare, vero?”.
Hanna si guardò intorno e vide che gli altri membri dell’assemblea stavano lasciando la sala. Fissò Robelle e scosse il capo – “Il tuo nome non era tra gli altri, perché ho bisogno della tua presenza qui al tempio. All’estrazione, ovviamente, non erano presenti nemmeno i nomi dei cavalieri che hanno problemi, come ad esempio Waltrazhar” – Robelle ricordò che il suo vecchio compagno di avventure aveva avuto problemi di recente e si stava curando presso il nosocomio del Tempio. Mentre Hanna lasciava la sala, Robelle si voltò verso l’uscita ed incontrò lo sguardo di Fhin. Il cantore se ne stava con la schiena contro il muro. Entrambi erano in pensiero per i cavalieri scelti. Erano tutti molto giovani e tre di essi erano alle prime armi. Sia Fhin che Robelle erano maggiormente in pensiero per la giovane Flora.
Fabio condusse i tre amici presso la locanda del Tempio. Quando vi entrarono, una nuvola di fumo dall’odore pungente li accolse come l’abbraccio di una vecchia baldracca. Flora si coprì il naso.
I quattro eroi scelsero un tavolo alla loro destra, poco distante da quello di un gruppo di giovani guardie da poco smontate dal turno di ronda. Nel sedersi, GS notò due giovani donne sedute ad un tavolo alla loro sinistra ed un grosso tavolo al centro della sala, dove si erano radunati alcuni giocatori d’azzardo. Erano in quattro e sembrava che attendevano un quinto giocatore. Improvvisamente giunse al loro tavolo una giovane ed avvenente cameriera. Era una ragazza dai capelli rossi lisci e due profondi occhi color nocciola – “Cosa vi porto, ragazzi?”.
“Ehm, cosa prendiamo ragazzi?” – Chiese Fabio ai suoi amici.
Costantine osservò per un attimo meglio la ragazza, soffermandosi sul suo seno piccolo ma aggraziato e sul suo vitino da vespa. Poi gli occhi del giovane cavaliere scesero sulle gambe scoperte: dritte e candide. Non c’era proprio nulla da dire, quella era una ragazza da sei e mezzo, sette, come avrebbe detto lo stesso giovane casanova.
“Io prendo un gin lemon” – Disse Costantine, senza esitare.
La ragazza annotò l’ordinazione sul suo block notes e fissò gli altri.
“Per me lo stesso” – Disse GS, dopo aver staccato lo sguardo dalla scollatura della donna, per guardarla negli occhi.
“Per me una birra” – Disse Flora.
A quel punto la giovane cameriera si soffermò su Fabio.
Solo dopo un minuto, quando sentì lo sguardo degli altri su di lui, Fabio si decise ad ordinare – “Ehm… per me un analcolico, grazie”.
“Bene” – Disse la ragazza che, dopo aver segnato l’ultima ordinazione, andò via. GS e Costantine la fissarono ancora un attimo. Flora li osservò entrambi, poi fece uno strano sguardo a Fabio. Il ragazzo non lasciò trasparire alcuna emozione ma si limitò ad una scrollatina di spalle.
“Allora, Fabio parlaci di questa gilda dei cercatori” – Fece GS.
“A dire il vero non ne so molto” – Disse l’altro.
“Dicci quello che sai” – Disse Flora.
Costantine giocava col suo cellulare e non sembrava per niente interessato alla conversazione.
“La gilda dei cercatori è formata da diversi personaggi facoltosi che si divertono a giocare agli avventurieri. Sono specializzati nel ritrovare reperti molto singolari, di cui quasi nessuno conosce l’esistenza. Quando qualcuno dei suoi membri trova qualcosa che potrebbe andar bene a noi del Tempio della Mente, si mette immediatamente in contatto con i nostri superiori”.
“Prima ci hai detto che una volta l’anno i cavalieri del tempio si recano presso di loro” – Gli ricordò GS.
Fabio fissò i suoi profondi e malinconici occhi chiari su di lui ed annuì – “Si. Non ci contattano più di una volta l’anno”.
“A chi è toccato l’anno scorso?” – Chiese Flora.
Fabio rimase un attimino pensieroso, poi rispose – “Mi sa che toccò alla squadra di Anghela”.
Flora guardò GS e Costantine con un misto di incredulità e terrore negli occhi. In quel momento persino lo strafottente casanova si interessò al discorso di Fabio.
“Ne avranno combinata una delle loro!” – Esclamò Costantine.
Fabio scosse il capo – “Non so niente di preciso, poiché non mi sono interessato molto alla cosa ma sembra che i rapporti tra i signori della Gilda ed i nostri amici non siano rimasti proprio ottimi”.
“Era da immaginare” – Disse Flora, temendo che i membri della Gilda non avessero dimenticato l’accaduto dell’anno prima.
“Toglimi una curiosità” – Fece GS – “Anghela, l’anno scorso, andò con la sua squadra”.
Fabio fece un cenno affermativo col capo – “Lei, Valterion, Waltrazhar e Robelle”.
“Come mai?”.
Fabio inarcò un sopracciglio, non riuscendo ad interpretare la richiesta di GS.
“Ho capito quello che vuoi dire” – Fece Costantine, rivolto al suo amico – “In effetti è una cosa insolita: come mai furono estratti a sorte proprio tutti e quattro?”.
Fabio scosse il capo – “Fino all’anno scorso non venivano estratti quattro nomi” – Disse – “Nell’urna venivano collocati solo i nomi dei membri più anziani di ogni gruppo. L’estrazione avveniva per un solo nome e la squadra avrebbe seguito in missione il membro anziano”.
GS annuì, fissando prima Flora, poi Costantine – “Mi sembra un metodo molto più equo” – Disse – “In questo modo si può contare su di una squadra affiatata”.
“Da quando Hanna ha preso il comando al Tempio, sembra che abbia deciso di cambiare questa usanza” – Disse subito Fabio.
“Ma perché?” – Chiese Costantine.
“Proprio per mischiare le squadre e cercare di creare un team maggiormente equilibrato” – Gli disse Flora – “Altrimenti, se il team è troppo influenzato dal leader del gruppo, si rischia di ottenere risultati come quelli dell’anno scorso”.
“Ho capito” – Fece GS. In quel momento la giovane cameriera posò le ordinazioni sul tavolo. Mise anche dei contenitori con delle olive, patatine, noccioline e salatini. In ultimo lasciò sul tavolo un conto. I quattro ragazzi ringraziarono la giovane cameriera con un cenno del capo e questa fece per andar via, quando Costantine le disse qualcosa – “Scusami, non aver fretta di andar via!”.
La donna si voltò con in viso un misto tra stupore e paura di aver sbagliato qualcosa – “Cosa c’è?” – Chiese, facendo un passo verso il tavolo.
“Come ti chiami, scusa?”.
“Mi chiamo Sahyla ma perché me lo chiedi?”.
Costantine lanciò una rapida a GS e l’amico cavaliere si mise immediatamente in azione – “Sahyla… ci avrei scommesso che ti chiamassi così”.
La ragazza lo fissò un po’ incuriosita – “E da cosa, scusa?”.
“Beh, una ragazza così bella e unica non poteva che avere un nome bello e unico!” – Esclamò GS.
La cameriera non riuscì a trattenere un sorriso e andò via.
“Ma la volete smettere, voi due?” – I capelli di Flora ondeggiarono un attimo, quando la ragazza si agitò – “Qui stiamo parlando di una cosa seria! Tra poche ore dovremmo partire in missione, riuscite a fare un po’ i seri?”.
GS e Costantine si guardarono, poi il secondo scosse il capo – “Anche noi stiamo facendo una cosa seria” – Poi rivolgendosi a GS aggiunse – “Vero, compare?”.
GS sorrise ed annuì.
“Ehm… no, ragazzi, sul serio” – Disse Fabio – “Domani per prima cosa dobbiamo essere uniti. Lasciate parlare me quando ci faranno delle domande”.
“Su questo non c’è problema” – Disse Costantine – “Lasceremo che all’interrogazione sia tu a rispondere”.
GS non disse nulla ma si chiese perché Fabio sembrasse così preoccupato. Quasi sicuramente Hanna Caderl non aveva raccontato tutto ciò che sapeva sulla Gilda dei cercatori ed il capo della spedizione, seduto al tavolo con lui, sembrava piuttosto reticente a parlarne. Il ragazzo dalla rossa chioma fissò Costantine ma quello sembrava essere concentrato su qualche altra cosa, così GS diresse il suo sguardo altrove ed incrociò, per puro caso, gli occhi magnetici della bella Flora.
“A cosa stai pensando?” – Chiese la ragazza.
GS fece spallucce – “A nulla” – Rispose.
“Cos’è, parli solo con Costantine, adesso?”.
GS fissò la sua compagna di ventura intensamente e scosse il capo – “Parlo anche con te, lo sai” – Il cavaliere si riferiva al periodo in cui parlava molto con Flora, quando la confusione albergava nella sua mente, alterando la sua razionalità.
“Beh, da un po’ di tempo a questa parte non mi sembra che tu lo faccia”.
“Ragazzi, ascoltatemi” – Fabio prese parola – “Vorrei solo che fosse chiara una cosa: dobbiamo mettere i nostri dissapori personali da parte. Tra poche ore andremo in missione e solo se saremo uniti riusciremo a compierla”.
“Ma in fondo si tratta solo di un maledetto libro!” – Esclamò Costantine – “Anche se dovessimo fallire la missione, che cavolo ce ne importa? Su, ragazzi, non andiamo mica in guerra”.
Fabio puntò gli occhi chiari sul suo compagno – “Non è questo lo spirito giusto, Costantine”.
“Ma quale spirito? Adesso, anche per una missione come questa dobbiamo star qui a crearci delle fisse?” – GS fissava un punto indefinito della sala ma ascoltava con attenzione le parole del membro della sua squadra. Si accorgeva di pensarla sempre più come Costantine.
“Costantine, Hanna ci darà un punteggio in base all’esito di questa missione” – I tre novizi aprirono maggiormente le orecchie. Nessuno gli aveva detto della valutazione – “In base a quello che deciderà Hanna, potremmo ricevere dei benefici o dover compiere dei lavori in più”.
“Ma come, scusa?” – Costantine non sembrava condividere molto quella cosa.
“Credevo Hanna ve ne avesse parlato” – Fece Fabio, poggiandosi con la schiena contro la sedia.
“Non lo ha fatto!” – Esclamò Costantine.
“Credevate che fosse solo una gita?” – Chiese improvvisamente Flora. Il suo sguardo malizioso fece intendere a GS che la Red Cronja già fosse aa conoscenza di quel piccolo particolare. In fondo, lei ed Hanna erano ottime amiche.
“Ma questo cosa c’entra, scusa?”.
“Adesso state calmi, ragazzi” – La voce pacata di Fabio invitò tutti a calmare gli animi – “Non è la fine del mondo. I voti sono sempre stati positivi. Diciamo che andare in missione presso la Gilda dei cercatori è un’occasione per ottenere ferie in più”.
Quelle ultime parole costrinsero GS a dire la sua – “Allora non ci resta altro da fare che superare le prove a cui saremo sottoposti. Io voglio le ferie” – Il cavaliere non voleva perdere l’occasione di tornare nuovamente a casa. Aveva voglia di incontrare Andrew Forrin e di chiedergli un grosso favore.
“Benissimo!” – Fece Cosantine – “Allora affronterai tu le prove”.
GS annuì – “Non ho nessun problema a farlo”.
Flora li osservò entrambi con sguardo enigmatico. Chissà cosa nascondeva nel dolce abisso dei suoi profondi occhi.
“Costantine, non funziona così… purtroppo” – Disse Fabio – “Tutti noi dobbiamo collaborare per il superamento della prova”.
“Ma se GS vuole affrontarla da solo, che lo faccia, no?”.
Fabio scosse il capo – “Ho capito che tu non vuoi problemi ma purtroppo dovrai collaborare con noi”.
Costantine stava per replicare, quando Flora intervenne – “Costantine adesso basta! Sei un cavaliere del tempio e ti è stata affidata una missione. Non fare storie!”.
“Non ti preoccupare, amico mio” – Disse GS al suo compagno di squadra – “Vedrai che sarà un giochino per ragazzi”.
“Eccoli qui, i valorosi cavalieri scelti per la missione di quest’anno!”.
I quattro ragazzi si voltarono verso il tavolo centrale ed incrociarono lo sguardo ironico di Mahul. Quindi era lui l’ultimo uomo che stavano aspettando per iniziare la partita.
“Lo sai che non si potrebbe giocare d’azzardo? Un cavaliere non dovrebbe mai farlo” – Gli disse Flora.
Mahul non si scompose minimamente. Il suo sorriso si allargò ulteriormente ed i suoi occhi scuri si posarono sul viso di Flora – “Non sono in servizio. Non mi sembra ci sia un divieto quando non prestiamo servizio presso il Tempio”.
GS, fissando l’espressione di Mahul, provò una strana sensazione, come un artiglio gelido che gli carezzasse la schiena. I suoi occhi incrociarono quelli di Costantine. Il ragazzo fece una strana espressione, come di sufficienza e tornò a concentrarsi sul cellulare.
“Un Cavaliere non dovrebbe comunque giocare d’azzardo!” – Replicò Flora. Il suo stupendo viso si infiammò.
Mahul si avvicinò ulteriormente ai quattro colleghi, fino a raggiungere il bordo del tavolo. GS rimase a fissarlo – “Quello che faccio nel mio tempo libero, sono solo affari miei, bambina!”.
Flora stava per alzarsi e replicare ma Fabio intervenne prontamente – “Mahul ha ragione” – Le sue parole esprimevano lo stato d’animo calmo e pacato ma anche una grande decisione – “Quello che ognuno di noi fa nel suo tempo libero, non deve interessarci. Adesso siediti” – Disse, rivolto a Flora.
La ragazza fissò prima Fabio, poi Mahul e sbuffò. Si sedette e prese a fissare il vuoto, tutta indispettiva.
Mahul rise di gusto – “Sei sempre stato molto calmo, Fabio. Non so se questa tua prerogativa nasconda codardia o sia solo indice di un’immensa saggezza” – Fabio rimase con gli occhi puntati sul collega ma non disse una parola – “Mi piace pensare più alla seconda ipotesi… anche se per me la saggezza è solo una grossa perdita di tempo. Ci vuole azione! Comunque, ti auguro buona fortuna Fabio” – Mahul guardò gli altri tre cavalieri – “Ti sono toccate tre reclute. Credo proprio che avrai bisogno di un aiuto in più questa volta”. Senza attendere la replica degli altri, Mahul si allontanò per prendere posto al suo tavolo.