Gli orrori della storia.
Sono passati mesi da quando ho letto e riletto il celebre Libro "Il Giradino dei Finzi Contini", nato dalla mente eccelsa del grande G. Bassani. Allora, come credo ormai sappiate, ho deciso di scrivere una storia in cui GS si interfaccia col mondo dei protagonisti del libro, un mondo che in parte nasce dalla fantasia dell'autore (per i personaggi, per alcune ambientazioni e per il Giardino stesso e la Domus) ma che in parte ripercorre uno dei periodi più brutti della nostra storia.
Di orrori nella storia dell'umanità ce ne sono stati moltissimi e non mi sembra giusto parlare del genocidio degli ebrei come di quello più orrendo (pensate allo sterminio dei Maya, avvenuto ad opera dei conquistatori spagnoli, o alla fine degli indiani d'America, tanto per citarne alcuni). Ma l'orrore della deportazione degli ebrei non è così distante da noi, come può essere il massacro dei Maya, avvenuto non solo in un'epoca lontana da noi ma anche in un continente diverso dal nostro. La deportazione degli ebrei invece, con tutto quello che ne sconseguì, ci riguarda da vivino, molto da vicino.
Nel 1938 il Duce fece emanare le Leggi Razziali, che escludevano gli ebrei da molti ambiti della vita sociale nella penisola. Provate solo un attimo a immaginare cosa devono aver provato quelle persone. Provateci, se non lo avete già fatto, solo per un momento perché soffermarsi a lungo su una storia del genere potrebbe ferire le menti più sensibili. Io, in verità, non sono riuscito a pensarci che per pochi minuti e già tenevo le lacrime agli occhi.
Il Giardino dei Finzi-Contini è la storia di due ragazzi che provano attrazione l'uno per l'altra ma che, a causa dell'inesperienza, non si avvicineranno mai come due fidanzati. Almeno questa è la mia lettura della storia. Ma questo romanzo, che ha così fortemente segnato la mia mente, è anche la storia di un gruppo di rgazzi brillanti, che vede i propri sogni infrangersi in un lampo. A causa delle Leggi Razziali, i giovani ebrei non potranno mai integrarsi nel costrutto sociale italiano e quasi tutti troveranno una fine orrenda, troppo cruda, infinitamente macrabra per essere ricordata a fondo in questo Blog. La vicenda cui fa riferimento G. Bassani è la prova che l'orrore della vita reale a volte può superare la più fervida delle immaginazioni.
Se GS avesse visto il Duce o il suo folle alleato tedesco, di certo gli sarebbero apparsi come mostri, perché solo dei mostri potevano rendersi protagonisti di quell'olocausto!
E' importante, anche se può essere doloroso, ricordare la storia. Non dobbiamo dimenticare, perché solo col ricordo possiamo evitare che certe cose si ripetano! IN cuor mio, spero proprio di non dover mai assistere e nemmeno vivere un'esperienza del genere e mi chiedo come sia stato possibile che degli uomini siano stati capaci di crudeltà simili! Molti di voi mi diranno che Hitler aveva i suoi interessi, che voleva appropriarsi della ricchezza degli ebrei... chissà quante teorie sono state formulate sul genocidio degli ebrei. Io scuoto la testa, non posso convincermi di tali spiegazioni, non posso evitare di pensare che solo la follia possa aver spinto un uomo a compiere un simile scempio nella storia dell'umanità. Qualunque sia stata la ragione, se si vuole ammettere che HItler non fosse un pazzo e che avesse, invece, delle valide motivazioni per fare quello che ha fatto, non si può ammettere che si ammazzino così uomini e donne, alla stregua di bestie da macello! E che dire di anziani e bambini? UN uomo che non prova pietà nemmeno per i vecchi ed i bambini può essere ancora chiamato essere umano?
E il nostro Duce, che appoggiò la follia di Hitler? Che condannò alla deportazione centinaia di italiani solo perché erano ebrei? Non si è macchiato, forse, di una colpa ben più grave?
Potrei proseguire a lungo, ci sarebbero tantissime cose da dire al riguardo, ma non ce la faccio. Lascio a voi ogni possibile commento, se ne avrete voglia. Vi dico solo che questo capitolo fa parte del nuovo volume del sottociclo Rinnegante e che il 19 sarà pubblicato il capitolo successivo.
Non dimentichiamo gli orrori della storia e speriamo che non si ripetano!