La Magia della Lettura

07.01.2015 23:49

Bastain, il protagonista de "La storia Infinita" di M. Ende, riesce ad arrivare a Fantasia, leggendo il libro che prende dal negozio del Signor Corender. 
La Storia Infinita è una storia, niente altro che una storia ma quanta verità c'è in uno dei suoi temi principali? Non è forse vero che immergendoci nelle pagine di un libro, siamo in grado di vivere l'avventura come se fossimo lì? No, non sono impazzito, benché la pazzia faccia parte del mio lavoro quotidiano. Pensateci bene, amici: non avete mai letto un libro, restandone praticamente rapiti? A chi non è successo almeno una volta di essere parte della storia che si sta leggendo?

Non è qualcosa che avviene sempre, almeno io non sono in grado di proiettarmi sempre nelle storie che leggo. Mi capita spesso, ad esempio, leggendo uno dei miei autori preferiti (Terry Brooks) di captare lo stato d'animo dei suoi protagonisti, di riuscire a sentire la loro paura, il loro dolore, di venire avvolto dalle nebbie dello sconforto così come accade ai suoi personaggi.

Verso la fine del mese scorso, però, sono riuscito a superare la barriera che mi divideva dal romanzo! Vi è mai capitato di esser praticamente rapiti da una storia al punto tale da sentire ciò che sta avvendendo, di poter quasi toccare i protagonisti del racconto? Siete mai riusciti a vederli, come se fossero tangibili, di essere lì - in quella determinata scena -, in quel determinato momento? Ebbene, a me è capitato alla fine del mese di dicembre scorso, quando ho letto il libro "Il Giardino dei Finzi-Contini", del celebre Giorgio Bassani; un libro che ho acquistato quasi per gioco, soltanto per incontrare ancora una volta quella ragazzina - Micol - che, ormai ventidue anni fa, mi incuriosì.

Io e Micol ci eravamo già incontrati, all'epoca avevo tredici anni e nutrivo una profonda avversione verso la lettura e lo studio in genere. Ero molto diverso da come sono ora tanto nell'aspetto quanto nel modo di pensare; orgoglioso delle risse in cui mi lasciavo, con troppa facilità, coinvolgere e l'unico valore che accettavo, in cui veramente credevo, era l'amicizia. Ma di questo periodo, e del mio di allora particolar modo di considerare l'amicizia, ve ne parlererò, forse, un'altra volta. 

Come vi dicevo, Il Giardino dei Finzi-Contini mi ha trascinato in un'avventura bella, una storia d'amore a tratti struggente, qualcosa che all'inizio mi ha fatto storcere il naso ma che, col tempo, mi ha catapultato in quell'avventura vissuta dai due protagonisti del libro. Ho vissuto quelli che io ho imparato a definire "Test", quei test che - secondo me -, Micol fa continuamente al protagonista, mi sono dannato quando il ragazzo non riusciva a rispondere come avrebbe dovuto ed ho attraversato il mare della sua sofferenza, quando la confusione regnava unica sovrana nel suo animo. Eh si! Un libro, "Il Giardino dei Finzi-Contini" che ogni ragazzo dovrebbe leggere. Ve lo consiglio e spero che ci sia anche per voi un libro in grado di trasportarvi in un'avventura straordinaria.

Che sia su un vascello pirata o su un'isola deserta; che impugniate una spada o stringiate tra le mani il calcio di una pistola, spero che riusciate anche voi, prima o poi, a lasciarvi rapire dalla Magia della Lettura!

 

Il racconto che ho condiviso in Libreria fa parte del I Volume del 2015, il settimo del sottociclo Rinnegante o, forse, di un nuovo Ciclo, ammetto - e vi chiedo scusa per questo - che ancora devo decidere se GS continuerà come Rinnegante o diverrà qualcosa di nuovo. Ma che sia questo l'anno di una sua evoluzione o quello prossimo, sappiate che egli si evolverà!

Spero che il racconto, puramente introduttivo, vi piaccia!


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