Le proprie origini
Ci sono persone che hanno la fortuna di nascere, vivere e morire nella stessa città. Dico che è una fortuna perché io amo la mia provincia, il quartiere in cui sono cresciuto e le strade dove passeggiavo assieme ai miei amici, a volte inseguendo sogni, altre correndo dietro alle ragazze che mi piacevano.
Io non ho questa fortuna, più di dieci anni fa partii per andar via. Adesso vivo per la maggior parte del tempo in una città che non è la mia, benché la consideri un po' come una seconda casa. Mi piace pensare che sia finito lì per una scelta sbagliata ma non ho perso la speranza di tornare nella città che mi ha dato i natali e forse, se le cose andranno per il meglio, non macnherà molto al mio ritorno. Le mie avventure per il momento si svolgono, quindi, per la maggior parte nel capoluogo che mi ospita.
Ogni volta che torno nella mia piccola provincia, però, mi sento come rinvigorito. E' come se strane e antiche forze fossero in queste terre e mi infondessero nuova linfa ogni volta che ci torno. Quasi ogni volta, a dire il vero, perché capita - seppur raramente - che nemmeno il ritorno alle mie origini riesca a ricaricarmi di quell'energia di cui ho bisogno.
Una cosa è certa, al di là del rinvigorimento che posso o meno provare quando torno al mio piccolo quartiere, rivedere la mia casa, il palazzo in cui ho abitato per venticinque anni della mia vita, le strade in cui giocavo con i miei amici mi riempie sempre il cuore di gioia. Mi basta affacciarmi al balcone di casa mia e guardare il giardino che ho di fronte per rasserenarmi; quando getto un'occhiata a destra, verso il quartiere in cui ho passato molti anni giocando per strada o, semplicemente, parlando con i miei amici, quando penso che fino a pochi anni fa vi abitavano ancora due dei miei migliori amici di sempre, ritrovò quella pace che serve al mio animo per ricaricarsi di nuove energie, il mio cuore si gonfia di allegria e la mia mente - abbandonando non i problemi (non sarebbe giusto definirli così, perché a dire il vero - per fortuna - di grossi problemi ancora non ne ho), non i problemi ma i pensieri che affollano la mia mente, come uno stormo di gabbiani su di un'isola, portandosi dietro i dubbi che, come neri nuvoloni, preannunciano la tempesta di emozioni negative che rischia ogni volta di spazzare via la pace in cui vivo. Mi basta lanciare uno sguardo verso quella strada chiusa da un grosso muro, una strada ormai quasi del tutto deserta se non fosse per qualche piccolo gruppetto di bambini che ha preso da poco a giocarvi, per ritornare gioviale e scacciare pensieri foschi e dubbi, rischiarando così la mia mente alla luce della ragione. Non manco mai di salutare l'enorme vulcano che, come un silenzioso guardiano, pare dormire e dominare tutta la città con la sua mole maestosa.
Non dovremmo mai dimenticare le nostre origini, le tradizioni della nostra famiglia e quei luoghi in cui siamo cresciuti e che, anche se non ce ne rendiamo conto, ci hanno dato tanto perché é lì che ci siamo formati.
Una cosa è certa: io non dimenticherò mai le mie origini (spero solo che l'Alzheimer non mi colpisca troppo in fretta!), non tradirò mai quei luoghi in cui sono cresciuto né la gente che vi abita.
Io spero un giorno di tornare a casa mia e di potervi passare il resto dei miei giorni, non smetterò mai di lottare per realizzare questo mio grande piano. Ma se anche i miei sforzi dovessero essere vani, io so che esisterà sempre il modo di raggiungere la mia terra e la mia casa. Se anche un giorno mi dovesse essere impossibile tornarci, mi basterà chiudere gli occhi e so di poterci arrivare in un battito di ciglia!
Sono passati ormai più di quindici anni da quando, acquistato il primo pc, decisi di iniziare a dividere in volumi le storie di GS. Molte di queste non le ho mai trascritto al computer, la maggior parte di quelle scritte si persero durante una formattazione avvernuta nel lontano 2000 e di quelle che sono riuscito a salvare, includendole nel primo, storico, Volume II del 2001, molte sono scritte in uno stile molto rozzo. Ma ho deciso ugualmente di condividerne una con voi, per celebrtare le origini di GS, per tornare agli albori quando, semplice Cavaliere del Nuovo Ordine, riceveva a domicilio il Grande Maestro Mu per compiere le missioni che questi gli affidava; per difendere i bambini - la sua grande passione - dalla minaccia allora costante dei Mostri dello spazio!
Buona lettura