L'importanza di appartenere ad una squadra

16.04.2014 12:56

Sono sempre stato un tipo che ha creduto molto nel concetto di squadra.

Sin da piccolo, quando ero uno scugnizzo che combinava marachelle nel proprio quartiere, credevo molto nell'appartenenza ad una squadra che, all'epoca, era composta dai miei migliori amici. Il gruppo era composto da numerosi ragazzini del quartiere, con i quali passavo molti pomeriggi giocando a "nascondino", "Palla-muro", calcio, ecc, ecc.

La squadra, quella era tutt'altra cosa. La mia squadra era composta dai miei migliori amici e questi erani tre, quattro massimo. In loro compagnia mi ritenevo parte di una squadra. I membri di una squadra, almeno secondo il mio concetto, erano ragazzi che si fidavano ciecamente gli uni degli altri, persone che potevano contare in ogni momento sull'aiuto degli altri membri della squadra. Il gruppo, invece, era composto anche da ragazzini con cui non vi era un legame molto stretto o una fiducia cieca. Insomma: il mio concetto di squadra era parallelo e direttamente funzionale a quello di amicizia.

Crescendo, mi sono poi reso conto che gli interessi cambiavano, la vita stessa assumeva un altro significato e spesso non esisteva più un legame forte tra noi ragazzi di quartiere. Mi sbagliavo, almeno in alcuni casi, e lo scoprii quando mi trovai in una condizione di bisogno ed alcuni dei miei amici storici si mossero per aiutarmi. Sono persone che tutt'oggi sarebbero disposte ad aiutarmi ed io farei lo stesso per loro, sono quegli amici che sento vicini anche se oggi viviamo lontani.

 

Anche GS è appartenuto a delle squadre. Una delle ultime è quella che formava al Tempio della Mente, prima che divenisse un Rinnegante, assieme ai suoi colleghi Eryon e Costantine (e poi Mary). E si sà, quando fai parte di una squadra non puoi prendere decisioni per conto tuo, soprattutto se queste incidono sugli altri membri. E GS si ricorderà di questa regola solo dopo che Costantine gli avrà dato una "riapassatina".

Troverete la storia nell'apposita sezione della Libreria.

Come sempre: buona lettua.


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